Corriere di Verona

Ok del ministero, ora il filobus può davvero partire

Polato: opera primaria per l’amministra­zione Fine cantieri nel 2022. Tutti i percorsi

- Alessio Corazza © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’ok del ministero dei Trasporti alle varianti al progetto del filobus fanno sì che adesso, dopo anni di annunci, la grande opera del trasporto pubblico di massa possa veramente partire. L’assessore agli Enti Polato assicura: «Opera primaria per l’amministra­zione». Il filobus, salvo intoppi, dovrebbe iniziare a circolare nel 2002.

Con l’approvazio­ne del comitato tecnico del ministero dei Trasporti alla variante già autorizzat­a nelle scorse settimane dal Cipe, si è concluso l’iter del progetto del filobus di Verona. I cantieri potranno partire non appena sbrigate alcune ultime pratiche burocratic­he da parte del Comune di Verona: a quel punto i lavori verranno ufficialme­nte consegnati e avrà inizio un conto alla rovescia di milleduece­nto giorni, entro cui dovranno essere ultimati. Il nuovo mezzo di trasporto pubblico di massa entrerà quindi in esercizio, se il cronoprogr­amma sarà rispettato, nei primi mesi del 2022.

La variante si è resa necessaria per una serie di problemi sorti in corso d’opera: il fallimento dell’azienda olandese che aveva vinto l’appalto per la fornitura dei mezzi; il rinvenimen­to di una discarica abusiva nell’area della Genovesa, dove sorgerà il deposito unico dei mezzi; la necessità di modificare il progetto che congiunge i due sottopassi automobili­stici della circonvall­azione, eliminando in superficie il semaforo all’incrocio con via Città di Nimes. Le modifiche hanno comportato un aumento di costi di circa 10 milioni di euro, portando il costo totale a 143 milioni di euro (comunque recuperati da precedenti ribassi d’asta), per il 60 per cento finanziato dallo Stato e per il resto da Amt, che accenderà un mutuo con il Banco Popolare.

I cantieri del filobus saranno particolar­mente impattanti. Se ne è già avuto un assaggio in viale Piave, dove Snam Rete Gas sta spostando le sue tubature (e un simile intervento dovrà essere realizzato in largo del Perlar). Confermata la galleria pedonale nella strettoia di via San Paolo, che in questi giorni alcune voci avevano messo in discussion­e. Il vero nodo aperto rimane quello dei parcheggi scambiator­i, previsti ai quattro capolinea come condizione per autorizzar­e la messa in esercizio. Secondo il direttore generale di Amt e responsabi­le unico del procedimen­to (Rup) della filovia Carlo Alberto Voi, si tratta però di un «falso problema». Mentre a Ovest e a Sud ci saranno, rispettiva­mente, i parcheggi dello Stadio e quelli della Genovesa, il Comune, secondo Voi, avrà tutto il tempo di realizzare (a sue spese) gli interventi mancanti al capolinea Nord (in zona via Ca’ di Cozzi) ed Est (in zona San Michele Extra), inizialmen­te previsti come opere di compensazi­one per due progetti che l’amministra­zione Sboarina ha cassato, il Traforo delle Torricelle e il centro commercial­e La Cercola.

«È stato meglio così, perché quelle opere chissà se sarebbero mai state realizzate in tempo - dice Francesco Barini, presidente dell’Amt -. Ci siamo insediati il 29 agosto 2017, con l’input di portare a termine il progetto della filovia. Abbiamo recuperato tutto il tempo perduto, messo da parte le beghe politiche che nella precedente amministra­zione hanno rallentato l’iter. E il merito va al 90 per cento al direttore Voi». Un riconoscim­ento im-

Polato Giornata storica, questa è l’opera madre che darà una svolta alla mobilità cittadina

portante, per il dg, che negli anni scorsi era diventato il capro espiatorio dei problemi del filobus tanto che il suo licenziame­nto era stato vicinissim­o. «Amt in qualità di Stazione Appaltante e il sottoscrit­to sono stati oggetto di attacchi immotivati e ingiustifi­cati, mirati a obiettivi che nulla avevano a che fare con la nuova infrastrut­tura trasportis­tica che segnerà, sotto diversi punti di vista, la nostra città: dal tessuto urbano alla mobilità sostenibil­e - ha scritto Voi in una lettera - finalmente i detrattori dovranno farsene una ragione: Amt, che fu incaricata dal Comune nel 2010 per gestire l’affidament­o dei lavori e la realizzazi­one di quest’opera, può oggi operare in serenità e le modifiche/integrazio­ni che sono state recepite con questa variante consentira­nno di consegnare alla città un’opera che modificher­à radicalmen­te il sistema del trasporto pubblico locale urbano ed extraurban­o e restituirà alla città aree urbanistic­amente di pregio a ridosso del centro storico quali il compendio di Porta Vescovo (attuale deposito Amt di via Torbido) e di Lungadige Galtarossa (deposito ex Aptv)». L’assessore agli Enti, Daniele Polato, parla di «giornata storica, per quella che sarà l’opera madre di questi 5 anni di amministra­zione, che consentirà anche il più importante intervento sulla viabilità cittadina dai tempi di Italia 90».

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 ??  ?? Il modello Sarà questo il tipo di filobus che vedremo circolare, non prima del 2022, tra le vie di Verona
Il modello Sarà questo il tipo di filobus che vedremo circolare, non prima del 2022, tra le vie di Verona

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