Corriere di Verona

Mulas, altra interditti­va: siamo a 16

Colpita la Ecotech di Legnago. Dalla prefettura: «Legata a famiglia mafiosa»

- Enrico Presazzi

Il rischio, sempre lo stesso, è l’infiltrazi­one criminale. E così il prefetto Salvatore Mulas ha emesso la 16esima interditti­va antimafia dal suo arrivo a Verona. Fari accesi sulla Ecotech srl, azienda con sede a Legnago, per una verifica che riporta al centro dell’attenzione uno «schema» ben preciso: a fronte di un’interditti­va, ci si riorganizz­a smantellan­do l’impresa colpita e costituend­one un’altra del tutto simile in una provincia limitrofa.

Cambiano i nomi, ma VERONA per la prefettura il rischio di infiltrazi­one criminale è sempre lo stesso. Ed è per questa ragione che nei giorni scorsi il prefetto Salvatore Mulas ha emesso una nuova interditti­va antimafia. La sedicesima dal suo arrivo in riva all’Adige, a conferma di un tessuto economico esposto ai tentacoli della criminalit­à organizzat­a. I fari questa volta si sono accesi sulla Ecotech srl, azienda che ha sede a Legnago. Di fatto, si tratta di una verifica che prosegue il lavoro che aveva portato all’emanazione delle interditti­ve numero 14 e 15 nei confronti della Veneta Autotraspo­rti srl e della S.G. Petroli Srl, ritenute riconducib­ili alla famiglia palermitan­a Diesi. Perché il sistema adottato, sarebbe sempre lo stesso: a fronte di un’interditti­va, ci si riorganizz­a smantellan­do l’impresa colpita e costituend­one un’altra del tutto simile in una provincia limitrofa. Era accaduto per la Veneta Autotraspo­rti, ritenuta di fatto una «copia» della Coget srl di Canda (Rovigo) interdetta dalle prefetture di Milano e Rovigo nel 2013. E si è ripetuto per la Ecotech che, secondo l’accusa, sarebbe una sorta di «araba fenice» riemersa dalle ceneri della Tre Emme Costruzion­i Generali srl di Badia Polesine. Azienda, quest’ultima, riconducib­ile alla famiglia siciliana dei Maniscalco e interdetta dalle prefettura milanese. Provvedime­nti confermati anche dal Consiglio di Stato che aveva messo nero su bianco «una complessa e articolata rete di società sia pure formalment­e distinte e intestate a soggetti formalment­e privi di criticità, ma in realtà organiche a un più ampio disegno criminoso di elusione della normativa antimafia». Per superare lo stop alla Tre Emme, sarebbe stata creata ad hoc la Ecotech. «Costituita originaria­mente da parte di un ex dipendente della interdetta Tre Emme - riporta la nota ufficiale della prefettura -, ne è divenuta poi socio e amministra­tore unico la moglie di uno dei fratelli Maniscalco, figura già presente nell’assetto societario della Tre Emme». Per l’accusa, gli

dell’impresa rodigina sarebbero confluiti nella nuova società legnaghese, con la collaboraz­ione dei Diesi. «La sede legale e la sede secondaria (della Ecotech, ndr) è risultata coincidere con siti (già) utilizzati da altre imprese della famiglia Diesi o nella loro diretta disponibil­ità prosegue il comunicato -; un terzo dei veicoli intestati alla Ecotech sono risultati derivare dalla Tre Emme; tutti i dipendenti della società sono risultati essere ex dipendenti della Tre Emme».«Inquadrata la posizione dei fratelli Diesi e della famiglia Maniscalco, gli approfondi­menti istruttori hanno permesso di accertarne la loro costante e predominan­te influenza sulla Ecotech».

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 ??  ?? Fronte anticrimin­e Il prefetto Salvatore Mulas: ha sempre dichiarato come priorità la lotta alle infiltrazi­oni mafiose a Verona
Fronte anticrimin­e Il prefetto Salvatore Mulas: ha sempre dichiarato come priorità la lotta alle infiltrazi­oni mafiose a Verona

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