Colpo di sonno al volante, investe e uccide coppia in moto
Gazzo, vittime due ferraresi: i corpi dilaniati
L’impatto tra GAZZO VERONESE l’auto e la moto dei due fidanzati ferraresi è stato devastante, quasi un’esplosione, e ha dilaniato i corpi dei due giovani diretti sul lago. Una gita trasformatasi in tragedia per Sergio Sandrolini Cortesi, 29enne, e per la fidanzata Giulia Signorini, 24 anni, ritrovata dopo ore. Sono loro le vittime del terribile incidente di ieri sulla statale del Brennero a Gazzo Veronese, in un tratto rettilineo al confine con Nogara, già teatro di altre tragedie della strada.
Un’esplosione simile a quella di una bomba. L’impatto tra l’auto e la moto dei due fidanzati ferraresi è stato devastante e ha letteralmente dilaniato i corpi dei due giovani diretti sul Garda per una giornata in riva al lago. Una gita fuoriporta trasformatasi in tragedia per Sergio Sandrolini Cortesi, 29enne di Poggio Renatico e per la fidanzata Giulia Signorini, 24 anni residente a Vigarano. Sono loro le vittime del terribile incidente avvenuto ieri sulla statale del Brennero a Gazzo Veronese, in un tratto rettilineo al confine con il territorio comunale di Nogara, già teatro di altre tragedie della strada.
L’allarme è scattato poco dopo mezzogiorno e la centrale operativa di Verona Emergenza ha inviato sul posto elicottero e ambulanza. «Ho sentito un forte boato e sono uscita in cortile - raccontava la moglie di Ernesto Creazzi, residente al civico 16, lì dove è avvenuto lo schianto -. Ho visto solo il fumo che saliva dal fossato e quel povero ragazzo senza vita». Nessuno tra i presenti, inizialmente, si era accorto che sulla Yamaha 200 viaggiavano in due.
I carabinieri della stazione di Gazzo, intervenuti sul posto insieme ai colleghi del radiomobile della compagnia di Legnago e della stazione di Nogara, hanno lavorato fino al tardo pomeriggio per cercare di ricostruire al meglio quanto accaduto. Secondo i primi accertamenti, la Volkswagen Golf proveniente da Nogara e diretta a Gazzo, avrebbe sbandato improvvisamente verso sinistra invadendo la corsia opposta dove stava arrivando la moto della coppia.
L’auto, condotta da un ragazzo veronese di 21 anni, dopo l’impatto è finita nel fossato che costeggia la statale ed è poi risalita autonomamente, fermandosi in mezzo alla strada con il cofano completamente distrutto. Il conducente, sotto choc, ma solo lievemente ferito, avrebbe raccontato di essere stato tradito da un colpo di sonno. Ma le sue dichiarazioni sono ancora al vaglio dei militari che lo hanno ascoltato all’ospedale di Legnago dove è stato trasferito per accertamenti. Il giovane, che sarà denunciato per omicidio colposo, stava andando a trovare i nonni dopo aver terminato il lavoro in una fabbrica della zona. Non è escluso che, alla base della tragedia, possa esservi stata anche l’elevata velocità. La ragazza, infatti, è stata sbalzata a decine di metri di distanza dal luogo dell’impatto. Ed è stato solamente quando i militari hanno avvisato i genitori di Sergio dell’incidente, che si è capito che le vittime erano due. Perché i parenti, appreso della tragedia, hanno immediatamente chiesto notizie di Giulia. E a quel punto, i carabinieri, hanno letteralmente «setacciato» tutta la zona alla ricerca del cadavere, finito in una siepe. Dilaniato. Parti del corpo, a causa del violentissimo impatto, sono terminate fino sul tetto dell’abitazione della famiglia Creazzi ed è stato necessario richiedere l’intervento dei vigili del fuoco per recuperarle. E il personale medico è dovuto tornare sul posto per constatare anche il secondo decesso. «Ho sentito un rumore simile a un’esplosione - raccontava una residente in zona -. Qui purtroppo corrono tutti come dei matti». E sono i mazzi di fiori sistemati ai lati della strada a confermare le sue parole. A poche decine di metri, all’incrocio tra la statale e via Paglia, dodici anni fa aveva perso la vita in un terribile incidente tra due auto, la piccola Giorgia Fiorini, di appena sei anni. Con la tragedia di ieri, sale a sei il numero delle vittime della strada tra città e provincia nel solo mese di giugno. Una striscia di sangue, di vite annientate sull’asfalto, che purtroppo con l’estate rischia di allungarsi. Terribilmente.