«Sboarina crede che Verona sia un paesotto»
«Un anno di no, idee vaghe e astratte sul futuro, Verona considerata come un paesotto». Flavio Tosi rilancia le critiche alla giunta e al sindaco, e sceglie di farlo tra i campi della Marangona, dove sarebbe dovuta arrivare l’Ikea, per sottolineare come solo di campi si tratti, lontani da case e quartieri. «Eppure Sboarina ha detto no all’insediamento e ai suoi mille nuovi posti di lavoro, dicendo che avrebbe pesato sui quartieri. Ma qui basta guardarsi attorno per capire che non romperebbe le scatole a nessuno…». Vicino a Tosi, una cinquantina di seguaci: Patrizia Bisinella, Alberto Bozza e Paolo Meloni ma anche ex assessori come Gian Caleffi e Pucci Toffali, ex consiglieri come Salvatore Papadia, Claudio Saccardi, Marisa Brunelli e Marco Bacchini, e ancora Simone Meneghelli, Roberto Bissoli, Stefano Legramandi e tanti altri. «La giunta Sboarina – tuona Tosi – pensa solo a bloccare o a rallentare i progetti per la città portati avanti da noi».E cita l’Arsenale («si è già perso un anno e non s’intravvede una soluzione, mentre noi avevamo chiuso la partita»), la fusione Agsm-Aim («fermata irresponsabilmente») e il Traforo («ripartendo da zero si perderanno altri tre anni»). Secondo Tosi «l’attuale giunta campa di rendita sui cantieri finanziati da noi. Parlano di filobus, ma per il 2022. Sognano un Central Park verde e però non ci indicano una data e una fattibilità. E sulle nomine delle partecipate stiamo assistendo a una guerra tra bande mai vista prima». Repliche a raffica dalla maggioranza. Per Matteo De Marzi «il traforo era già morto 3 anni fa, e il tempo è stato lui a perderlo, così come sull’Arsenale, riducendolo in malora con i tetti sfondati». Gianmarco Padovani, (Verona Pulita) assicura che «questa amministrazione farà un’aggregazione seria fra Agsm e Aim». Leonardo Ferrari (FdI) tuona che «non è bastato il voto di un anno fa a fargli capire che i veronesi non vogliono più centri commerciali». E per Marco Zandomeneghi, (Verona domani) «i cittadini hanno sonoramente bocciato la continuità col passato».