«Troppe erbacce per le strade» La Valdonega chiede aiuto
Estate calda, magari ancora non torrida, intervallata dalle piogge. Dal sottosuolo la natura si sprigiona, esce in superficie, mostra il suo volto, e presenta il conto. Questa la situazione di molti marciapiedi nei quartieri di Verona, dove dall’asfalto affiorano vagiti di giungla, manco ci trovassimo nella periferia di Nairobi.
Nella tranquilla Valdonega i residenti non ci stanno e lamentano lo stato d’incuria dei marciapiedi denunciandone le buche, i fondi sconnessi, le erbacce incolte, e le «testimonianze» lasciate dai cani con la fattiva compiacenza della maleducazione di alcuni loro padroni. No, così non va. Qualcuno si è allora già mosso chiamando direttamente l’Amia per chiedere spiegazioni e sollecitare interventi. Da un anno, in Valdonega esiste un Comitato di Quartiere, il cui presidente Alberto Benetello spiega: «Non è solo una questione d’immagine, che certo così com’è da vedere bella non è, ma soprattutto di sicurezza. Per gli anziani, i disabili, e le mamme con le carrozzine, spesso camminare lungo i marciapiedi di questo quartiere è un’autentica impresa. Quando demmo vita al Comitato, decoro, pulizia e sicurezza erano, insieme ad un maggior controllo al rispetto del codice stradale e al posizionamento di due telecamere agli imbocchi di via Dei Colli e via Castello San Felice, tra i nostri punti cardine. Per questo chiediamo a chi di dovere risposte concrete». Di seguito, il parere di Elisa Dalle Pezze presidente della II Circoscrizione: «Assieme al coordinatore Massimiliano Barbagallo abbiamo già segnalato e richiesto ad Amia di intervenire per ripulire dalle erbe i marciapiedi, un problema che interessa tutti i quartieri della Circoscrizione». Le fa eco lo stesso Massimilano Barbagallo, coordinatore di II Circoscrizione per strade, lavori pubblici, giardino, e arredo urbano: «Lo stato in cui versano non contribuisce al decoro urbano, costituisce intralcio per i passanti e nel tempo danneggia l’asfalto dei marciapiedi. Per questo auspichiamo un pronto intervento».