Zaia: «La Via del mare va fatta» Pronto un dossier per il governo
Il governatore: «Risolverebbe il caos del traffico estivo»
«Dobbiamo farla ‘sta via del mare». Zaia è deciso. Tanto deciso che domani spedirà la sua assessora alle infrastrutture Elisa De Berti per discutere seriamente a Roma di come far ripartire il progetto. Al tavolo, lei, presenterà un dossier ad hoc, «che risolva il problema del caos del traffico - dice il governatore - soprattutto nei mesi estivi per le spiagge». Sabato, puntuale, è arrivato l’ennesimo schianto tra auto sulla Jesolana, la strada che assorbe macchine, camper, roulotte e pullman per buona parte del litorale veneziano. Una carreggiata a doppio senso che non ammette alternative e aggancia stretta i turisti verso Jesolo, Cavallino, Eraclea. Superati incidenti e paralisi del traffico li riporta a casa a fine giornata.
Non è un caso che di questa ipotetica via del mare, superstrada che faciliterebbe la vita di viaggiatori e residenti, se ne discuta da decenni. «Al momento siamo in stallo per motivi giuridici e formali - fa il punto Zaia - ma adesso cerchiamo di capire se questa è un’infrastruttura che si può sbloccare oppure no». Lui la vuole. Lo ha fatto sapere ieri mentre inaugurava in quelle terre, a Ca’ Savio, un punto di primo soccorso. La mossa gli è valsa l’ovazione dei residenti che erano lì. Ce l’hanno ancora nello stomaco quel mancato project da 200 milioni di euro che avrebbe dovuto collegare l’autostrada A4 all’altezza del casello di Meolo-Roncade direttamente a Jesolo. Nel 2015 la gara era stata sospesa all’improvviso quando si è saputo che la procura veneziana stava accusando Giancarlo Galan e Renato Chisso di essere soci occulti di una delle imprese che si proponeva per la realizzazione dei lavori, l’Adria infrastrutture. Polemiche, inchieste e ricorsi al Tar si sono aggiunti al trambusto. E da quel momento, addio alla superstrada del mare a pedaggio da venti chilometri, due viadotti, sette sottopassi e sei caselli. È rimasta sotto chiave nei cassetti della Regione. Fino a pochi mesi fa, quando è avanzata la timida proposta di un progetto meno impattante, sia nella colata di cemento che nei costi: un’arteria a scorrimento veloce da innestare al casello di Noventa di Piave, già sotto pressione automobilistica, però, per colpa o per merito dell’outlet di lusso. Un tracciato alternativo esonerato dai pedaggi che ha incuriosito alcuni dei primi cittadini coinvolti.
Anche in questo caso però, come nel primo, il tragitto ignorerebbe il tratto che va da Jesolo, tempio degli hotel, a Cavallino Treporti, patria dei campeggiatori. Un tratto rovente di polemiche: la scorsa settimana il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, aveva minacciato di tassare i camper che, per soggiornare a Cavallino, transitano (a forza) per Jesolo. «Ho l’allergia per le tasse interviene Zaia - sentir parlare di tasse sui camper non mi piace». E la sindaca di Cavallino, Roberta Nesto, porta a casa il punto, non senza alzare l’asticella, perché di quel cassetto sulla «via del mare», appena riaperto, se ne vuole assicurare un pezzo: «Ci vorrebbe un proseguimento fino a qui - rilancia - ne parlerò subito con il governatore».