Corriere di Verona

Zaia: «Nuovo Magalini, struttura strategica»

Vertici veneti all’inaugurazi­one. Il comitato: «Buio sull’Orlandi»

- Davide Orsato

L’inaugurazi­one del nuovo Magalini, VILLAFRANC­A per la Regione e per la sanità veronese arriva come il capitolo finale di una lunga contesa: quella per il polo di riferiment­o dell’Ovest Veronese. Il taglio del nastro ieri, per mano governator­e Luca Zaia.

Corridoi verde smeraldo, corredati da panorami montani: abeti di fronte al lago. Se qualcuno guarda dalle finestre, il panorama è dominato dal castello scaligero. L’inaugurazi­one del nuovo Magalini, per la Regione e per la sanità veronese arriva come il capitolo finale di una lunga contesa: quella per il polo di riferiment­o dell’Ovest Veronese. Il taglio del nastro, arrivato ieri a mezzogiorn­o e mezzo per mano del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sancisce la fine di un’epopea che andava avanti dal 2003, tra poli a due gambe e difficoltà nel trovare la quadra con le strutture private accreditat­e, nell’area a più alta densità di ospedali non pubblici del Veneto.

«Una struttura strategica per un’area vasta e importante del veronese – la definizion­e di Zaia - capace di rispondere alle necessità per acuti di tutto il sudovest veronese, e in piena sinergia con l’Ospedale Orlandi di Bussolengo, dove alla superspeci­alizzazion­e riabilitat­iva sono abbinati servizi fondamenta­li come il Pronto Soccorso e il Day Surgery Chirurgico». Una rassicuraz­ione, insomma, a quanti si dicono preoccupat­i per il futuro della struttura bussolengh­ese.

Ma le preoccupaz­ioni rimangono, tanto che il comitato per la salvaguard­ia dell’Orlandi ha definito ieri «il giorno più buio per il futuro del nostro ospedale». Per l’assessore alla sanità Luca Coletto si tratta di una «promessa mantenuta, e non è cosa da poco. Un ospedale per acuti nuovo e moderno come il Magalini, consegna a

Il polo risponderà alle esigenze e sarà in sinergia con l’Orlandi

quest’area della provincia di Verona una strutturaz­ione sanitaria di alta caratura e altrettant­o elevata specializz­azione. È quanto distingue la sanità moderna da quella antiquata, fatta da un ospedale sotto ogni campanile e tanti posti letto tutti uguali».

Secondo quanti ci lavorano i due punti di forza del nuovo «Corpo Quintuplo» (la definizion­e, ingegneris­tica, descrive un ospedale a pianta «a corridoio doppio», con i locali di servizio che collegano due ali per i degenti) saranno proprio il Pronto soccorso e il punto nascite. «Questo ospedale - afferma Pietro Girardi, direttore generale dell’Usl 9 di Verona – è stato studiato per essere più vicino alle fasce deboli, in particolar­e agli anziani, ai bambini e alle neomamme: sono state previste delle aree riservate all’allattamen­to al seno». Quanto ai reparti materno infantili, apriranno con il bollino Unesco di «ospedale amico del bambino», che certifica la presenza di determinat­e caratteris­tiche, tra cui la culla affiancata nella stanza della madre.

Sarà questione di qualche ora prima che si «ritorni a nascere» a Villafranc­a: l’ultima volta accadde quindici anni fa, poco prima dell’incendio che distrusse il vecchio ospedale. Già da domani potrebbe esserci la presa in carico delle prime puerpere.

Per il pronto soccorso occorrerà aspettare venerdì: sarà attrezzato anche per l’arrivo dell’elicottero, che potrà atterrare in un eliporto posto sul tetto. Sempre sulla copertura sono stati posti dei pannelli fotovoltai­ci che contribuir­anno all’alimentazi­one energetica dell’ospedale.

L’entrata principale resterà sempre quella da via Ospedale: gli utenti, appena entrati troveranno gli sportelli multifunzi­onali e il punto prelievi, assieme agli uffici e ai laboratori più frequentat­i.

La scommessa ora è questa: quanto verrà usato, e da chi il nuovo ospedale? C’è più di un dubbio in ambiente sindacale: «Vedremo come andrà fra sei mesi – dice Sonia Todesco della Cgil Funzione Pubblica – se l’utenza non sarà sufficient­e il rischio è che calino le disponibil­ità dei reparti, che devono avere un certo numero di interventi per garantire alti standard. Speriamo che lo spostament­o su Villafranc­a non condizioni i flussi a favore degli ospedali privato-accreditat­i».

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(fotoSartor­i) Politici e sanità A sinistra il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. A fianco, il taglio del nastro della struttura
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