Bauli: «Aumenta la produzione ma la crescita è ancora debole»
Per il primo trimestre del 2018 la produzione industriale della provincia di Verona prosegue la propria crescita, in aumento da 19 trimestri consecutivi, e si assesta a +2,61% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il dato emerge dall’indagine congiunturale svolta da Confindustria Verona, resa nota ieri. Anche le previsioni per il prossimo trimestre fanno ben sperare, arrivando a un incremento del +1,95%.
L’85% delle aziende intervistate evidenzia una capacità produttiva «normale o soddisfacente» e il 73% riesce a garantire lavoro a medio e lungo termine grazie a un portafoglio d’ordini costante. Crescono le vendite in tutti i mercati; in particolare, l’export nei paesi Ue ed extra-Ue segna un incremento di oltre il 3% (rispettivamente +3,05% e +3,48%) mentre le vendite domestiche si assestano a +1,47%.
Si registra una lieve riduzione del clima di fiducia che risente dell’andamento dell’economia nazionale e internazionale. Il comparto dei servizi conferma una situazione di crescita stabile.
Per Michele Bauli, presidente di Confindustria Verona (in foto), «la crescita è ancora debole e va perciò sostenuta e stimolata con provvedimenti che possano dare slancio e fiducia alle imprese. Se il piano Industria 4.0 infatti ha ottenuto buoni risultati, si registra che la metà delle imprese metalmeccaniche non ha ancora effettuato alcun investimento e conta di farlo in futuro. È necessario perciò che il governo prosegua con iniziative analoghe. Inoltre lo scenario internazionale, con le incertezze delle politiche commerciali dei diversi stati e dell’Ue, preoccupa un po’ e il clima di fiducia ne risente. Occorre perciò mantenere i nervi saldi e non lasciarsi prendere la mano da un’escalation dei dazi». Un attimo di pausa e poi il presidente Bauli prosegue nella sua disamina. «L’Italia - dice - è un Paese trasformatore di materie prime che importa ed è un grandissimo esportatore di prodotti finiti, una politica doganale restrittiva colpirebbe duramente le nostre aziende. Infine, se a Verona la disoccupazione è ferma al 6% sappiamo bene che nel paese è più del doppio. È noto che prima che gli effetti della crescita si riversino sull’occupazione occorre tempo, ma potrebbe venire accelerato con una riduzione degli oneri a carico delle imprese. Numerosi sono quindi i dossier aperti e le questioni da affrontare, su cui sono convinto il governo possa intervenire».