Kelly, figlio di rifugiati muore annegato a tre anni
È sfuggito ai genitori, entrambi rifugiati ivoriani
Un bimbo che gioca a pochi passi dai genitori e che all’improvviso scompare. Il dubbio che possa essere scivolato nel corso d’acqua. Le urla strazianti della madre. La serenità di un’afosa giornata d’estate che in un istante si trasforma prima in angoscia, poi in una tragedia che porta con sé anni di sogni.
Sono terminate pochi minuti prima delle 15, in un canale di via Vica a Rosà, le speranze di trovare ancora vivo Kelly Kouyate, tre anni compiuti lo scorso febbraio. Inghiottito dal corso d’acqua e trascinato per chilometri e chilometri dalla corrente mentre decine e decine di uomini si mobilitavano nell’estrema speranza di trovarlo ancora in vita.
Nato in Algeria da una coppia ivoriana durante il viaggio della speranza si era trasferito da una settimana a Bassano del Grappa, in via Prosdocimo, con mamma e papà, entrambi rifugiati con permesso di soggiorno per motivi umanitari. Nella nuova abitazione, ospite dell’associazione Casa a Colori (che opera in convenzione con la Prefettura), il canale scorre a pochi metri dalla scala che conduce al cortile. Il bambino ieri mattina stava giocando mentre i genitori si trovavano in casa. Entrava e usciva dall’appartamento ma ad un tratto non vedendolo più rientrare i due si sono preoccupati e lo hanno cercato. Immediatamente le attenzioni si sono concentrate attorno al canale in cui l’acqua scorre a una velocità di poco inferiore ai dieci chilometri orari. Impossibile per un bambino di quell’età resistere alla corrente. Scatta la chiamata alla centrale. Sul posto arrivano le volanti della polizia, i carabinieri, la polizia locale e i vigili del fuoco che convocano anche i sommozzatori e l’elicottero. Per ore le ricerche proseguono senza esito ma prima che entrino in azione le unità cinofile, a quasi dieci chilometri dal punto in cui il bambino era scomparso, due addetti del consorzio di bonifica si imbattono nel corpicino. I tecnici erano impegnati nel giro di perlustrazione previsto dal piano predisposto dalla prefettura.
Kelly è riverso in acqua. La scena è straziante, all’arrivo del medico legale per lui non c’è nulla da fare. Nessuna possibilità di rianimarlo.
Sarà l’autopsia a stabilire la causa della morte: l’ipotesi più probabile è quella dell’annegamento. Chiaramente dopo quattro ore in acqua e un percorso di molti chilometri nel canale il corpo presentava diverse escoriazioni. Per il recupero i tecnici del Consorzio di Bonifica del Brenta hanno dovuto chiudere le barriere facendo scendere il livello del corso d’acqua.
Tocca al dirigente del commissariato di Bassano David De Leo dare ai familiari la tragica notizia. Il papà nell’immediatezza dei fatti era stato sentito in commissariato proprio per stabilire come fossero andate le cose. Un’ambulanza è stata invece richiesta per soccorrere la mamma. Alle quindici quando arriva la certezza che si tratti del piccolo i poliziotti con una psicologa suonano al campanello di mamma e papà dicendo loro che non c’è più nulla da sperare. «Fino all’ultimo abbiamo voluto vagliare anche le altre ipotesi – ha spiegato Riccardo Buganè del comando dei vigili del fuoco di Vicenza – abbiamo richiesto l’intervento dell’elicottero e la prefettura ha messo in campo il piano di ricerca persona scomparsa. Quando si è saputo del ritrovamento sono voluto venire di persona a sincerarmi».
Toccherà ai carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa invece la relazione in Procura. Al momento non ci sono ipotesi di reato a carico dei genitori.
Mamma e papà di Kelly per un periodo avevano vissuto a Valstagna, dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno a maggio del 2017 ed essere arrivati in Italia da richiedenti asilo. Avevano trovato una sistemazione, un ambiente sereno in cui far crescere il figlio. Kelly soffriva di un disturbo autistico e per questa ragione ieri i familiari hanno sperato a lungo che si trovasse fuori dall’acqua e semplicemente non rispondesse ai richiami. Speranze e auspici spenti dall’unica certezza che nessuno avrebbe voluto avere.