Corriere di Verona

Falciato e ucciso Svolta dal pm: l’investitri­ce era al cellulare

- La. Ted. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Nemmeno il tempo di scendere dall’abitacolo e si è visto piombare addosso un’auto impazzita che non gli ha lasciato scampo. A febbraio 2017 morì così, sull’autostrada A22 del Brennero, Hassan Marzaq, cittadino marocchino di 40 anni residente a Trento. Ieri in aula, davanti al gup Livia Magri, è filtrata la novità che la causa di quell’ennesimo dramma della strada andrebbe individuat­a nel fatto che la donna che guidava la vettura dello schianto stava telefonand­o. Se ne riparlerà comunque nel c0rso del processo, visto che ieri al termine dell’udienza preliminar­e è scattato il rinvio a giudizio dell’imputata che dovrà difendersi dell’accusa di omicidio stradale. Quella mattina, la vittima stava viaggiando in auto insieme al fratello, verso Modena. Pochi chilometri prima del casello di Nogarole Rocca, il fratello ha accostato sulla destra, fermandosi in una piazzola di sosta. Hassan è sceso dall’abitacolo e ha aperto il baule della loro Volkswagen Passat station wagon. Probabilme­nte doveva controllar­e qualche cosa: una banale sosta trasformat­asi in tragedia. All’improvviso una Fiat Cinquecent­o provenient­e da Verona, ha incomincia­to a sbandare verso destra. Testimoni hanno poi raccontato alla polizia di un improvviso zigzagare della vettura, completame­nte fuori controllo. La corsa impazzita dell’auto è finita contro la station wagon dei due fratelli marocchini. Per Hassan non c’è stato nulla da fare.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy