Corriere di Verona

Il popolo dei No Vax «Via l’obbligo vaccinale»

Teatro Filarmonic­o, il «popolo arancione» e l’evento dedicato a Giorgio Tremante

- di Davide Orsato

Al mondo no-vax, free vax e al «Popolo di mezzo», come si definiscon­o i genitori che vogliono scegliere quanti, quali vaccini far fare (e quando) ai propri figli, la circolare firmata in settimana dal ministro Giulia Grillo non piace. Così come non piacciono le posizioni «ondivaghe e incerte» del nuovo governo. Il popolo che ieri pomeriggio si è dato appuntamen­to al Teatro Filarmonic­o l’ha detto chiaro e tondo: «Siamo delusi e vigileremo. Il nostro voto non si tradisce».

Nel giorno in cui nel resto del Paese facevano rumore le «magliette rosse» (iniziativa lanciata contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini) nel teatro veronese si sono date appuntamen­to le polo arancioni», quelle che hanno contraddis­tinto i no-vax durante «l’adunata» di Pesaro che, un anno fa, ha portato nella città marchigian­a 60 mila persone. Un evento dedicato a Giorgio Tremante, storico volto veronese della battaglia per la libertà vaccinale (due suoi figli sono stati riconosciu­ti essere deceduti in seguito a reazioni avverse), scomparso lo scorso novembre: il figlio Luca è stato tra i principali promotori.

Sul palco del Filarmonic­o, quasi tutte le «celebrità» no vax, a partire da Dario Miedico, medico radiato lo scorso anno proprio per il suo scetticism­o nei confronti dei vaccini. «Questa circolare è robetta – ha affermato – e non risolve nessuna delle criticità che avevamo sollevato. Il nostro impegno rimane sempre lo stesso: fare in modo che tutti i bambini possano andare a scuola». Quindi un appello rivolto al ministro, in dolce attesa, che nei giorni scorsi aveva annunciato che avrebbe vaccinato suo figlio. «Ci pensi bene prima di farlo. Faccia tutte le verifiche del caso. Ogni bambino è speciale e fa storia a sé, come i miei sette nipoti, tutti non vaccinati».

Ma si è parlato anche di cosa fare all’indomani della nuova circolare. A dare la linea è l’avvocato Luca Ventaloro, dell’associazio­ne Comilva. «Non certificat­e il falso, si rischia una denuncia penale. La circolare crea solo problemi, perché permette esclusivam­ente l’autocertif­icazione dei genitori che hanno fatto tutti i vaccini o di chi non ne ha fatto nessuno. Ma sappiamo bene che la maggior parte di chi è critico nei confronti dei vaccini sceglie di volta in volta». La soluzione? «Indicate “iter vaccinale in corso” – spiega il legale – e prendete un altro appuntamen­to con l’Usl di riferiment­o. Sapete bene che appuntamen­to non significa effettuare il vaccino».

Quasi tutti gli ospiti hanno ricordato l’impegno di Tremante: «È stata la persona che più di tutti ha fatto per la libertà vaccinale – ha detto Patrizia Filippi, attivista trentina – lottando fino all’ultimo senza mai arrendersi». «Noi continuere­mo a chiedere la fine dell’obbligator­ietà – afferma il figlio, Luca – riteniamo che ci sia ancora molta chiarezza da fare nei confronti dei vaccini». L’appuntamen­to, iniziato ieri alle 17, con ingresso gratuito (le spese per il Filarmonic­o sono state a carico delle associazio­ni) si è concluso con lo spettacolo teatrale «Il Decreto» di David Gramicciol­i, presentato come un’inchiesta giornalist­ica che «racconta la vera storia del decreto Lorenzin».

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Platea Il raduno di ieri s’è chiuso con lo spettacolo «Il Decreto» sulla storia del decreto Lorenzin

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