Il popolo dei No Vax «Via l’obbligo vaccinale»
Teatro Filarmonico, il «popolo arancione» e l’evento dedicato a Giorgio Tremante
Al mondo no-vax, free vax e al «Popolo di mezzo», come si definiscono i genitori che vogliono scegliere quanti, quali vaccini far fare (e quando) ai propri figli, la circolare firmata in settimana dal ministro Giulia Grillo non piace. Così come non piacciono le posizioni «ondivaghe e incerte» del nuovo governo. Il popolo che ieri pomeriggio si è dato appuntamento al Teatro Filarmonico l’ha detto chiaro e tondo: «Siamo delusi e vigileremo. Il nostro voto non si tradisce».
Nel giorno in cui nel resto del Paese facevano rumore le «magliette rosse» (iniziativa lanciata contro il ministro dell’Interno, Matteo Salvini) nel teatro veronese si sono date appuntamento le polo arancioni», quelle che hanno contraddistinto i no-vax durante «l’adunata» di Pesaro che, un anno fa, ha portato nella città marchigiana 60 mila persone. Un evento dedicato a Giorgio Tremante, storico volto veronese della battaglia per la libertà vaccinale (due suoi figli sono stati riconosciuti essere deceduti in seguito a reazioni avverse), scomparso lo scorso novembre: il figlio Luca è stato tra i principali promotori.
Sul palco del Filarmonico, quasi tutte le «celebrità» no vax, a partire da Dario Miedico, medico radiato lo scorso anno proprio per il suo scetticismo nei confronti dei vaccini. «Questa circolare è robetta – ha affermato – e non risolve nessuna delle criticità che avevamo sollevato. Il nostro impegno rimane sempre lo stesso: fare in modo che tutti i bambini possano andare a scuola». Quindi un appello rivolto al ministro, in dolce attesa, che nei giorni scorsi aveva annunciato che avrebbe vaccinato suo figlio. «Ci pensi bene prima di farlo. Faccia tutte le verifiche del caso. Ogni bambino è speciale e fa storia a sé, come i miei sette nipoti, tutti non vaccinati».
Ma si è parlato anche di cosa fare all’indomani della nuova circolare. A dare la linea è l’avvocato Luca Ventaloro, dell’associazione Comilva. «Non certificate il falso, si rischia una denuncia penale. La circolare crea solo problemi, perché permette esclusivamente l’autocertificazione dei genitori che hanno fatto tutti i vaccini o di chi non ne ha fatto nessuno. Ma sappiamo bene che la maggior parte di chi è critico nei confronti dei vaccini sceglie di volta in volta». La soluzione? «Indicate “iter vaccinale in corso” – spiega il legale – e prendete un altro appuntamento con l’Usl di riferimento. Sapete bene che appuntamento non significa effettuare il vaccino».
Quasi tutti gli ospiti hanno ricordato l’impegno di Tremante: «È stata la persona che più di tutti ha fatto per la libertà vaccinale – ha detto Patrizia Filippi, attivista trentina – lottando fino all’ultimo senza mai arrendersi». «Noi continueremo a chiedere la fine dell’obbligatorietà – afferma il figlio, Luca – riteniamo che ci sia ancora molta chiarezza da fare nei confronti dei vaccini». L’appuntamento, iniziato ieri alle 17, con ingresso gratuito (le spese per il Filarmonico sono state a carico delle associazioni) si è concluso con lo spettacolo teatrale «Il Decreto» di David Gramiccioli, presentato come un’inchiesta giornalistica che «racconta la vera storia del decreto Lorenzin».