«Il nuovo stadio? Costa soldi e verde» «Non è vero, si sosterrà coi servizi»
Sarà, come dice Bertucco, che è un «tormentone». Dunque fa discutere la questione del nuovo stadio, tornata alla ribalta venerdì con la pubblicazione da parte della giunta Sboarina di un avviso pubblico per una manifestazione d’interesse. Accende la miccia Federico Benini del Pd: «Sboarina e Rando hanno fatto riferimento alla nuova legge sugli stadi che permette ai privati di costruire anche strutture commerciali e residenziali. Dove saranno create queste nuove strutture? Si vuole mettere mano sul verde della Spianà? Il quartiere stadio ha davvero bisogno di essere massacrato di lottizzazioni con importanti costi per Comune e veronesi?». Benini non accetta la versione di Sboarina sul progetto a costo zero per il Comune: «A parte che verrebbero meno i 450 mila euro annui d’affitto di Hellas e Chievo, ma uno stadio da 2530 mila posti costa circa 130 milioni e il privato deve ritornare dalle spese con negozi, hotel, residenziale e centri commerciali».
L’assessore allo Sport Filippo Rando gli risponde: «La nuova legge sugli stadi è stata fatta dal Pd e quindi dovrebbe essere per Benini garanzia di anti-speculazione. L’amministrazione Sboarina inoltre ha già dimostrato di non essere cementificatrice. I nuovi stadi si auto sostengono con i servizi e non con l’immobiliare. Il Comune non solo non avrebbe costi di costruzione, ma persino risparmierebbe le attuali spese di manutenzione. Intanto vediamo se arrivano proposte, poi decideremo se sono adatte a Verona».
Possibilista con riserva il tosiano Alberto Bozza, predecessore di Rando: «Nessuna preclusione, si tratta però di capire il sito e se e come il progetto dello stadio sta in piedi. Tuttavia Sboarina non è sempre stato per la ristrutturazione del Bentegodi per salvaguardare il fotovoltaico della tettoia? E non era contro il commerciale e il project financing, vedi Arsenale?».
Perplesso Alessandro Gennari del M5S: «Meglio prima pensare a quelle strutture sportive comunali in cattive condizioni. E poi dove sorgerebbe lo stadio? Se l’idea è mangiare altro terreno pubblico allora assisteremo a un’ulteriore cementificazione. Sarebbe spreco di suolo pubblico ad uso e consumo dei privati». Tranchant Michele Bertucco di Sinistra in Comune: «Stendiamo un velo pietoso sul sindaco che rispolvera il vecchio slogan delle opere a costo zero, come in epoca tosiana il cimitero verticale e la copertura dell’Arena. Il rischio è ritrovarci tra qualche mese con una proposta che chiederà al Comune una pesantissima cementificazione». Matteo De Marzi di Battiti replica: «Il caldo fa brutti scherzi a Bertucco, sempre più catastrofico, al punto da non distinguere le cose fattibili da quelle inutili e irrealizzabili».