Corriere di Verona

LET IT RINGO LA STELLA A MAROSTICA

L’ex batterista dei Beatles non suona in Europa dal 2011 e domani sera fa tappa in Veneto. Con lui l’«All Starr Band» (tra gli altri Lukather dei Toto). Scaletta con brani dal nuovo album «Give more love» ma anche qualche hit dei Fab Four

- Francesco Verni © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Proprio ieri Sir Richard Henry Starkey ha festeggiat­o il compleanno, 78 anni vissuti da stella. Ringo Starr una leggenda della musica contempora­nea lo è d’ufficio, batterista dei Beatles dal 1962 sino alla fine della storia del quartetto di Liverpool. Una stella che brillerà domani sera in piazza degli Scacchi a Marostica, Vicenza, evento del Marostica Summer Festival (ore 21.30, info www.marosticas­ummerfesti­val.it). Il batterista che ha dato il beat al gruppo più celebre della storia della musica, si esibirà con la sua «All Starr Band», una formazione d’eccellenza che unisce musicisti già entrati nella storia per il ruolo in altre band. Ecco che alla chitarra si troverà Steve Lukather dei Toto, alle tastiere Gregg Rolie (Santana e Journey) al basso Graham Gouldman (10CC), alla seconda chitarra Colin Hay (Men at Work), al sax, tastiere e percussion­i Warren Ham (Kansas) e, alla batteria, Gregg Bissonette (David Lee Roth).

L’ultima volta che gli «All Starr» hanno suonato in Europa è stato nel 2011. Ringo con la sua super band ha appena concluso un tour cominciato a Las Vegas e terminato al Beacon Theater di New York. La data di Marostica è legata alla promozione del nuovo album di Starr, «Give more love», uscito a metà settembre. Il disco ha visto anche la collaboraz­ione dell’altro Fab Four, Paul McCartney, che ha suonato il basso in «We’re on the road again» (qui «Macca» ha pure cantato) e in «Show me the way», entrambi pezzi scritti da Starkey assieme a Lukather. «Sono stato fortunato perché ho suonato sui dischi di John (Lennon, ndr) e George (Harrison, ndr) – ha ricordato Ringo - ho fatto canzoni con Paul (McCartney,

ndr) miei e dischi, tutti loro John sono ha stati scritto nei una aveva canzone prodotto per “It me, don’t George come easy”». Fresco della nomina a Cavaliere Starr dell’Ordine è stato il batterista Britannico, dei Beatles dal 1962 al 1970. Certo, tra Lennon, McCartney e Harrison, non ha avuto molto spazio nella scrittura dei brani dei Fab Four, due sole canzoni, neppure immortali, come «Don’t pass me by» e Octopus’s garden». Ma il suo modo originale di suonare ha influenzat­o il gruppo, plasmandon­e il sound. Magari la sua tecnica non è stata mai eccelsa, ma è stato sempliceme­nte perfetto per i Beatles. Nel 2011 è stato messo al 14esimo posto nella lista dei migliori batteristi di tutti i tempi redatta da «Rolling Stone», e nel 2015 è entrato, anche in veste di solista, nella Rock and Roll Hall of Fame.Il concerto di domani non sarà incentrato sul repertorio dei Fab Four (quattro pezzi sulla ventina in scaletta), ma abbraccerà la storia del rock, da Santana ai Toto fino ai Men at Work, tutto con l’allegria e lo spirito d’amicizia del «peace and love» di cui Ringo è alfiere da sempre. «La All Starr Band funziona così ha spiegato Ringo - io scelgo 12 canzoni, poi ognuno degli altri 4 membri ne sceglie 3 delle sue. Quelle garantite, quelle che ci saranno di sicuro, sono “With a little help from my friends”, “Yellow submarine” e anche “matchbox” di Carl Perkins».

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PopRingo Starr è stato il batterista dei Beatles per tutta la loro storia dal 1962 fino al 1970

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