Corriere di Verona

Lunedì rock in Arena, arriva Lenny Kravitz

Lunedì in anfiteatro il concerto del cantautore newyorches­e. La tappa anticipa «Raise Vibration», il nuovo album previsto per settembre. Un set dove dominano grinta e impegno, «Fly away» e «American woman» in scaletta

- Francesco Verni

È l’unica rockstar al mondo ad aver vinto, per quattro anni consecutiv­i, dal 1999 al 2002, il Grammy Award per la «miglior performanc­e vocale rock maschile». Nessuno come Lenny Kravitz è riuscito mai a ottenerne così tanti in questa categoria. Il cantautore newyorkese, icona del rock anni Novanta, sarà lunedì all’Arena di Verona per la prima delle tre date italiane del «Raise Vibration Tour» che anticipa l’album in uscita a settembre (ore 21, info www.dalessandr­oegalli.com). Il 7 settembre è infatti fissata la release dell’11esimo disco in studio del rocker, «Raise Vibration», anticipato dai due singoli It’s enough, uscito l’11 maggio, e Low, nelle radio dal 29 maggio, modo per festeggiar­e il suo 54esimo compleanno di tre giorni prima. It’s enough è un rock morbido con un testo che punta il dito contro l’avidità delle multinazio­nali, la corruzione e il razzismo.

«Le persone stanno facendo sentire la loro voce – ha detto Kravitz a proposito del singolo - non ne posso più del razzismo e del fatto che le persone di colore vengano trattate in modo diverso e addirittur­a uccise. Non ne posso più della guerra. Non ne posso più della distruzion­e del nostro ambiente naturale. Dobbiamo risollevar­ci, procedere verso una comprensio­ne maggiore». Il secondo singolo, Low affronta a suo modo, con una ritmica intensa e sfumature funky, il tema dell’amore e della passione. Nel video ufficiale si vede Kravitz da solo suonare la batteria e cantare, sostituito in alcuni passaggi da una batterista.

Il mini cortometra­ggio ha visto il ritorno dietro la mac-

china di moda da presa e regista del fotografo francese Jean-Baptiste oltre ad aver curato Mondino le campagne che, Jean-Paul pubblicita­rie Gaultier, è stato per autore di tantissimi videoclip iconici per Madonna, David Bowie e Sting. «Avevo deciso che non avrei più diretto videoclip musicali, poi è arrivato Lenny con la sua Low. Mi sono completame­nte innamorato della traccia, del suo ritmo e della voce di Lenny – ha spiegato Mondino - so che Lenny, tra l’altro, è un batterista fantastico, quindi gli ho proposto di girare un “vero” video musicale: solo lui e la sua batteria, nessuna scenografi­a, nessun trucco, solo lui e un’altra ragazza, sempre alla batteria... e l’abbiamo fatto davvero!»

Entrambi i singoli faranno parte della scaletta areniana che sarà la sintesi di una carriera declinata in dieci album e (quasi) trent’anni di musica. Il sound di Kravitz ha sempre trasceso i generi e le etichette, creando una musica originale che rivela influenze del soul, dal rock e dal funk degli anni Sessanta e Settanta. Un suono «vintage» che è stato in grado di diventare così attuale negli ultimi trent’anni da permettere al cantante sex-symbol di vendere più di 38 milioni di dischi in tutto il mondo, grazie anche a hit come It ain’t over ‘til It’s over, Are you gonna go my way, Fly away e American woman. Motivo in più per andare a vedere il concerto di lunedì, sarà l’apertura del concerto affidata a Gary Clark Jr, chitarrist­a e cantante rock-blues di Austin dal talento cristallin­o.

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Protagonis­ta Lenny Kravitz è uno dei nomi di punta della stagione rock in Arena quest’anno

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