È Zanotto il nuovo vicesindaco Ma nella Lega è guerra aperta
Promosso l’assessore alla Viabilità al posto del dimissionario Fontana: «Valori condivisi» Si attendono provvedimenti contro i «ribelli» che hanno sfiduciato il capogruppo Comencini
Il nuovo vicesindaco di Verona è Luca Zanotto. Prende il posto di Lorenzo Fontana, dimessosi dopo la nomina a ministro. La nomina del sindaco Sboarina, giunge in un momento di grande tensione per la Lega veronese, dopo il blitz con cui il consigliere comunale Mauro Bonato si è fatto eleggere capogruppo al posto di Vito Comencini.
Il nuovo vicesindaco di Verona è Luca Zanotto. Prende il posto di Lorenzo Fontana, dimessosi dopo la nomina a ministro per la Famiglia e la Disabilità nel governo Conte. Il decreto di nomina, firmato e protocollato ieri dal sindaco Federico Sboarina, giunge in un momento di grande tensione per la Lega veronese, dopo il blitz con cui il consigliere comunale Mauro Bonato si è fatto eleggere capogruppo al posto di Vito Comencini, anche deputato, vicinissimo allo stesso Fontana.
Zanotto, già in giunta come assessore alla Viabilità e al Traffico, manterrà le sue deleghe attuali e aggiungerà quella di vicesindaco. «Ringrazio il ministro, nonché amico, Lorenzo Fontana per il contributo sia amministrativo sia politico che ha dato alla mia Giunta in questo primo anno di mandato – dice Sboarina –. Periodo nel quale ho avuto modo di lavorare gomito a gomito con l’assessore Luca Zanotto, del quale apprezzo l’impegno quotidiano nel gestire deleghe complesse come i Lavori pubblici e la Viabilità, oltre che la condivisione di valori. Per l’assessore Zanotto da oggi ci sarà un impegno in più, mentre al ministro Fontana auguro una ancora più importante carriera politica in un dicastero, quello della Famiglia, che ritengo significativo».
Nei giorni scorsi, il gruppo consiliare del Carroccio si era riunito e aveva votato, a maggioranza, l’indicazione di un altro assessore come vicesindaco, Francesca Toffali. È stata solo l’ultima delle ragioni di dissenso espresse dai quattro consiglieri su sette (oltre a Bonato, Laura Bocchi, Thomas Laperna e Roberto Simeoni) protagonisti della manovra che ha defenestrato Comencini, che ha invece dalla sa parte Anna Grassi e Alberto Zelger. Per i quattro ci saranno probabilmente provvedimenti e non è esclusa l’espulsione dal Carroccio. Intanto, un segnale per nulla conciliante arriva proprio da Comencini che annuncia di aver chiesto « la convocazione della Commissione Controllo e Trasparenza per fare lumi sui “benefit” di cui godono alcuni dipendenti dell’Amia, come ad esempio i telepass».
Il dipendente Amia a cui pensa Comencini è proprio Bonato che ieri, in una nota, si è sentito in dovere di precisare di essere «salviniano doc»» come gli stessi colleghi consiglieri Simeoni, Bocchi, La Perna «perciò dipingerci come ribelli o faziosi è scorretto e inopportuno». Questo perché «non ci sono intenti aggressivi o polemici nella nostra decisione e parlare di sfiducia è improprio». Per Bonato si tratta insomma di un semplice avvicendamento: «Abbiamo fatto una scelta rispettando le indicazione e la volontà della maggioranza del gruppo Lega in Consiglio Comunale e non all’insaputa dell’onorevole Vito Comencini». Che tuttavia si trovava a Roma alla Camera e pare non ne sapesse nulla.
Uno dei paradossi di questa vicenda è che, anche se i quattro dovessero venire espulsi per insubordinazione, per il regolamento del consiglio comunale il simbolo della Lega resterebbe a loro. Bisognerà vedere però se i quattro resteranno compatti. Simeoni, in particolare, sempre stato allineato a Comencini, era rimasto deluso dall’essere stato sorpassato dalla Grassi nella corsa per la giunta, dove con le dimissioni di Fontana si è liberato un posto. In ogni caso, non paiono esserci conseguenze immediate per la tenuta della maggioranza di Sboarina.
La vera posta in gioco, a medio termine, è per altro il congresso provinciale del Carroccio, che dovrebbe celebrarsi a settembre. Sono almeno tre le anime destinate a scontrarsi: l’ala di Fontana (che è anche vice nazionale di Matteo Salvini) e Comencini; quella dell’assessore regionale Luca Coletto, con l’assessore comunale Toffali; e quella del consigliere regionale Alessandro Montagnoli, che ha con lui anche l’ex assessore Enrico Corsi (anch’egli «bruciato» nella corsa a vicesindaco).
Bonato Siamo tutti salviniani. Scelta fatta rispettando la volontà della maggioranza. E Comencini sapeva