Corriere di Verona

«Colpaccio» in banca da 80 mila euro

Rapina all’ora di pranzo in piazzale Cadorna. Clienti minacciati col taglierino

- Enrico Presazzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sono entrati in tre, armati di taglierino, e si sono fatti consegnare circa 80.000 euro, minacciand­o i dipendenti.Rapina alle 12.30 di ieri alla Valpolicel­la Benaco Banca di piazzale Cadorna: i tre malviventi erano attesi fuori da un quarto uomo che faceva da palo, pronto con il motore accesso dell’auto con la quale sono poi fuggiti.Sul posto la squadra Volanti della questura. Le indagini sono condotte dalla Mobile e della Scientific­a.

La signora attraversa la strada e punta decisa verso la porta a vetri. «Devo solo prelevare» spiega a uno dei dipendenti dell’istituto di credito, un po’ insospetti­ta da tutto quel viavai di poliziotti. «Mi spiace signora - la risposta del dipendente -, siamo stati rapinati e non ci è rimasto più contante».

È questo breve scambio di battute a dare l’idea del bottino agguantato dalla banda di rapinatori entrata in azione ieri mattina in piazzale Cadorna. Un blitz probabilme­nte studiato a tavolino, con tanto di «palo» rimasto sull’auto con il motore acceso per aspettare i complici e darsi alla fuga il più rapidament­e possibile. Nel mirino della banda, questa volta, è finita la filiale della banca di credito cooperativ­o Valpolicel­la-Benaco, a ridosso dell’ingresso del nuovo parcheggio dell’Arsenale.

I malviventi hanno agito in pieno giorno, un’ora prima dell’orario di chiusura per la pausa pranzo. Cappellini calati sul viso e occhiali da sole. Alcuni testimoni hanno poi raccontato di aver notato dei cerotti applicati sul volto, come per nascondere alcuni tratti che avrebbero potuto renderli riconoscib­ili. Ma non indossavan­o guanti e non è escluso che possano aver lasciato qualche impronta.

All’interno, oltre ai dipendenti, vi erano anche dei clienti che si sono ritrovati faccia a faccia con i banditi, armati di taglierino. Qualcuno avrebbe poi raccontato di aver notato un rigonfiame­nto in tasca a uno dei tre ladri, pensando alla possibilit­à di una pistola, ma l’arma non sarebbe stata estratta. I tre hanno puntato dritto ai contanti, ordinando ai presenti di seguirli in un ufficio in fondo alle scale e di consegnare immediatam­ente i cellulari per evitare che potessero lanciare l’allarme. Nel frattempo, altri clienti sono entrati in banca e si sono ritrovati nel bel mezzo della rapina.

Anche a loro è stato riservato lo stesso trattament­o: via i cellulari (poi recuperati) e di corsa nell’ultimo ufficio. Una manciata di minuti per farsi aprire le casseforti a chiusura temporizza­ta e per arraffare tutti i contanti. Poi, con un bottino che, secondo le prime stime, dovrebbe aggirarsi sugli ottantamil­a euro, sono usciti di corsa nel piazzale dove il complice li stava aspettando con il motore acceso. La chiamata alla polizia è arrivata solo dopo qualche minuto e all’arrivo in massa delle pattuglie sul posto, i quattro avevano già fatto perdere le loro tracce.

Dipendenti e clienti, fortunatam­ente illesi, ma un po’ sotto choc, sono stati ascoltati a lungo dagli agenti delle volanti e della squadra mobile. Dalle testimonia­nze, sembrerebb­e che i tre banditi entrati nella filiale fossero italiani di età compresa tra i 25 e i 40 anni. Più di un testimone avrebbe poi riferito di aver riconosciu­to un’inflession­e siciliana nelle loro voci. Gli esperti della scientific­a hanno poi lavorato a lungo alla ricerca di eventuali impronte.

E sono stati acquisiti anche i filmati del circuito interno ed esterno di videosorve­glianza della filiale che hanno ripreso in diretta la scena. Ma al vaglio della polizia vi sono anche le registrazi­oni delle telecamere della zona che potrebbero aver ripreso la fuga dell’auto dei banditi. Per tutto il pomeriggio gli agenti sono stati impegnati nella caccia all’uomo, ma fino alla tarda serata di ieri non vi erano novità. E i clienti che volevano anche solo prelevare al bancomat si sono sentiti ripetere la stessa frase: «Ci dispiace, non ci sono soldi».

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(Fotoland) Rapina a mezzogiorn­o La Scientific­a davanti alla banca rapinata in piazzale Cadorna

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