Corriere di Verona

Catullo, Dal Moro interroga Toninelli

Il deputato Pd: «Il ministro dica se va tutto bene». E spunta un fondo australian­o

- A.S.

«Ho fatto questa interrogaz­ione sul futuro del Catullo al ministro Toninelli. E se mi risponderà che tutto è a posto prometto che non dirò più nulla sul tema». L’onorevole Dal Moro illustra il documento presentato il 2 agosto scorso alla Camera. La ratio dell’interrogaz­ione parte dal presuppost­o che, essendo cambiato il governo, il nuovo ministro potrebbe avere qualcosa da dire (o da ridire) sulla gestione del Catullo. E intanto spunta un fondo australian­o.

«Ho presentato questa VERONA interrogaz­ione sul futuro dell’aeroporto Catullo al ministro alle Infrastrut­ture Danilo Toninelli. E se il ministro mi risponderà che tutto è a posto prometto che non dirò più nulla sul tema». Sede del Partito democratic­o di Verona, ore 12 di ieri, l’onorevole Gianni Dal Moro fa gli onori di casa e illustra il documento presentato il 2 agosto scorso alla Camera. La ratio dell’interrogaz­ione parte dal presuppost­o che, essendo cambiato il governo, e alla luce dei pareri negativi di Anac e Antitrust sulla cessione di quote a Save senza una gara a evidenza pubblica (con la procura che indaga), il nuovo ministro potrebbe avere qualcosa da dire (o da ridire).

«Non dimentichi­amo - dice Dal Moro - che lo Stato è proprietar­io della concession­e e, attraverso Enac - che è l’organo di controllo - deve verificare che i piani industrial­i e di sviluppo vengano eseguiti». E cosa non secondaria, Toninelli è uomo di punta del Movimento 5 Stelle, lo stesso partito di Francesca Businarolo, alleata di Dal Moro nella battaglia «trasversal­e» contro la gestione Save al Catullo («c’era anche il senatore Stefano Bertacco - la butta lì Dal Moro - ma da quando è anche assessore diciamo che si è un po’ defilato»).

La stoccatina serve a introdurre un altro argomento: il silenzio della città. «Assordante - dice Dal Moro - sia da parte delle istituzion­i sia da parte del potere economico, eccezion fatta per Fondazione Cariverona che si è offerta di rilevare le quote di Save. Tutto questo cosa comporta? A mio avviso una perdita di competitiv­ità che sarà difficile recuperare».

Dal Moro specifica di non ritenere Enrico Marchi «il nemico» («anzi - specifica - a Venezia sta facendo non bene, ma benissimo»), ma ritiene che gli interessi di Save non siano su Verona bensì proprio su Venezia. Ribadisce che non esiste un Piano industrial­e firmato dal Consiglio di amministra­zione dopo l’ingresso di Save (non la pensa così il presidente del Catullo, Paolo Arena, nell’articolo a fianco), sostiene che lo sviluppo dell’aeroporto è incentrato solo ed esclusivam­ente sui voli low cost e ricorda la difficile situazione di Brescia-Montichiar­i, che continua a essere una sorta di «palla al piede» della società. Ma proprio grazie a Montichiar­i si sta sviluppand­o un certo interesse da parte di un fondo internazio­nale, il «First State Investment­s». Si tratta di una società di gestione patrimonia­le con esperienza in una vasta gamma di attività e settori, di proprietà della Commonweal­th Bank of Australia. Il fondo ha già nel proprio portafogli­o due aeroporti, quello di Brisbane (terzo scalo più grande dell’Australia con 22 milioni di passeggeri) e quello di Adelaide. Sono di proprietà del fondo da più di 25 anni, «a conferma della vocazione di investitor­e a medio-lungo termine», specifica Dal Moro. Il quale rivela che emissari del First State Investment­s sono già stati a Verona e «hanno pure incontrato il sindaco Sboarina e diversi altri soggetti istituzion­ali manifestan­do interesse per il nostro scalo», a testimonia­nza del fatto «che le potenziali­tà per sviluppare l’aeroporto di Verona ci sono, ma bisogna avere la voglia per farlo e - ribadisco - non mi pare che le categorie economiche di Verona siano sintonizza­te su questa lunghezza d’onda».

A questo punto non resta che attendere la risposta del ministro Toninelli ai quesiti che gli sono stati posti da Dal Moro. Che conclude dicendo: «La situazione è molto seria e non si può più rinviare. E l’immobilism­o della città su questo tema è il vero problema da affrontare».

Dal Moro Sul futuro del Catullo la città è immobile

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Lo scaloUna veduta dell’aeroporto Catullo di Verona, il cui futuro è al centro di una interrogaz­ione del deputato Pd Gianni Dal Moro al ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli «Voglio sapere se la gestione Save può andare avanti dopo i pareri di Anac e Antitrust»
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