Castro: «Asco, senza collaborazione tutto cadrà»
«Il sistema Asco ha la PIEVE DI SOLIGO (TREVISO) febbre alta, la società si è indebolita e rischia la cancrena. Forse non è troppo tardi ma un salvataggio credibile esige un po’ di collaborazione che mi pare, invece, manchi del tutto». L’opinione è di Maurizio Castro, curriculum da manager in gruppi del peso di Electrolux e da politico come senatore del Popolo della Libertà. Il quale, sull’argomento, non evita certo di ricordare come, in anni già lontani, sollecitava Ascopiave o a crescere per linee esterne, acquisendo altre multiutility, o alleandosi con gruppi di dimensione confrontabile. «Non è successo nulla di tutto questo. È prevalsa la strategia del bancomat per accontentare gli appetiti della più bassa politica». Castro si aggancia al ragionamento espresso ieri sul Corriere della Sera da Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i, la Sgr che, nelle scorse settimane, aveva inviato una lettera ai vertici e ai soci di Asco Holding per esprimere il proprio interesse ad entrare nel capitale. Questo dopo l’approvazione del nuovo statuto che blocca i soci rimasti nelle loro posizioni costringendoli a conservare le quote per i prossimi due anni, chiudendo le porte a investitori esterni. «È anacronistico pensare — aveva detto Ravanelli — che in un settore infrastrutturale ed energetico si possa ancora operare con una prospettiva solida se si è di piccole dimensioni. Il Veneto ha bisogno di un operatore forte sia per dimensione degli asset gestiti che per che solidità finanziaria». «La proposta di F2i, che è un aggregatore — replica Castro — è ragionevolissima, ricalca in qualche modo un progetto di alleanza delle multiutility del Centro nord al quale stava lavorando l’ex ministro Delrio. Una pista seria e interessante che è l’esatto opposto di inserimenti di improbabili emendamenti notturni tentati qualche giorno fa da parlamentari delle nostre parti». In ogni caso, pronostica ancora Castro, i numeri parleranno presto e la verità dei fatti sarà chiarissima. «Si stanno poi sottovalutando le conseguenze dei pronunciamenti giudiziari sulla Holding e a breve ci saranno solo poche opzioni sulle quali decidere in fretta. O F2i o Ascopiave dovrà scegliere se farsi inglobare da Hera, che a me sembra il modello migliore, dai milanesi di A2a o dai tedeschi di E.On».