Corriere di Verona

È il «CR7 day»: gli occhi del mondo su Chievo-Juve

Il tecnico D’Anna carica la squadra alla vigilia del debutto con la Juventus: «Ci guardano tutti, è l’occasione per metterci in mostra». Stepinski vince il ballottagg­io con Djordjevic, difesa esperta

- Sorio

L’attesissim­o «CR7 day» è iniziato ieri a Villa Amistà, in quel di Corrubbio di Negarine, San Pietro in Cariano, sede del ritiro della Juventus: era il tardo pomeriggio, arrivava il pullman bianconero e già c’era una folla ben nutrita a caccia di selfie, autografi, occhiolini di Cristiano Ronaldo. Folla che si ripresente­rà ai cancelli della villa già stamattina e poi, dalle 18, tutti al Bentegodi.

Non denunciava un grammo di paura da giocatore – nasi rotti e contrasti all’ok corral lì in mezzo alla difesa – e non lo denuncia nemmeno adesso che il Chievo, a lui, 46 anni, debutto dall’inizio su una panchina di serie A dopo i 270 minuti/salvezza della scorsa stagione, consegna la squadra più in cantiere dell’ultima decade: «Al top lo saremo fra un mese. Ma intanto siamo pronti a giocarcela, con la Juventus. Sarà uno di quei giorni che vale la pena vivere: gli occhi del mondo puntati anche su di noi, non solo su Cristiano Ronaldo, quale occasione migliore per mettersi in mostra?». Mostra, il Chievo di mister Lorenzo D’Anna, i segni di un’estate scivolosa. Per questioni di cassa (i 64 milioni di debito netto nell’ultimo bilancio) e di ricambio (c’era una volta l’età media più alta d’Europa) sono stati salutati il bomber delle ultime due stagioni, Inglese, l’uomo-cerniera fra mediana e attacco, Castro, e i tre senatori di retroguard­ia, Dainelli, Gamberini e Gobbi. Poi, dopo le conferme di Tomovic, Stepinski e Giaccherin­i e l’arrivo a costo zero di Djordjevic, il processo sportivo sulle plusvalenz­e ha bloccato per tre settimane ogni trattativa. Costringen­do all’accelerata in extremis con Rossettini, Barba e Obi. Accelerata che, però, non ha colmato le due caselle indicate ieri mattina da D’Anna, prima che chiudesse il mercato, e cioè quella del «terzino» e di «un centrocamp­ista che possa riproporre il lavoro che faceva Castro». Il Chievo che sulla carta non vuol consegnars­i alla Signora di CR7 è un Chievo incompleto e che deve ancora trovarsi. Ecco perché D’Anna ancor prima del gong del mercato dosava le tinte forti dell’entusiasmo con quelle più tenui di un approccio per forza di cose realista. Un realismo che, applicato a Ronaldo, suggerisce di evitare le marcature a gabbia: «Non avrebbe senso, perderemmo di vista tutto il resto della Juve». Più che mai, il Chievo quest’anno non può perdere di vista la fame, quella fame che la scorsa stagione calò al punto da resuscitar­e l’inatteso spettro della retrocessi­one. Fame e, dice D’Anna, capacità di cambiare pelle. È vero che il 43-3 fa da modulo/etichetta per il timoniere clivense. Ma è anche vero che «terremo aperta la porta ad altre opzioni, durante il corso del campionato, compresa la difesa a tre». Non è però tempo, adesso, di fare i camaleonti. O almeno così la pensa D’Anna, secondo cui l’impianto a tridente è attualment­e il migliore, «per uomini a disposizio­ne e loro caratteris­tiche». Se guardiamo alla casella lasciata vuota da Inglese, troviamo due uomini, là davanti, al ballottagg­io: Djordjevic e Stepinski. «Stanno entrambi bene», risponde D’Anna. Però Djordjevic è più indietro, deve ritrovare forma piena e morale, Stepinski invece sembra la carta più immediata per cercare una breccia nella difesa di Madama. Detto della boa offensiva, gli esterni non potranno che essere Giaccherin­i e Birsa, i veri piedi fini nell’undici titolare, niente da dimostrare sul piano della qualità, qualcosa sì sul piano dell’efficacia in ripiegamen­to. Un centrocamp­o chiodato è ciò cui D’Anna pensa per fare diga e reggere l’urto bianconero: Radovanovi­c in regia, Rigoni ed Hetemaj interni, uomini di lotta più che di raccordo con l’attacco. Ma soprattutt­o: la difesa che dovrà fermare CR7? L’idea è metterci esperienza: Tomovic adattato terzino a destra, Cacciatore idem a sinistra, in mezzo Bani col tutoraggio di Rossettini. «Saremo rompiscato­le», ha promesso in settimana Sorrentino. Sì, sempre che la Juve, CR7 e il ritardo gialloblù sulla tabella di marcia lo permettano.

D’Anna Niente gabbie per CR7, c’è anche il resto della Juventus

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