«L’Arena non è in pericolo la sorvegliano 40 sensori» A novembre il restauro
Preoccupazione per l’ala, consolidata da Morandi Zanotto rassicura: «Mai emerse criticità strutturali»
«L’Arena è il gioiello della città, ed è quindi in cima alle nostre priorità. È monitorata costantemente e a novembre sarà avviato anche il cantiere di ristrutturazione». Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici di Verona, Luca Zanotto, non ha tentennamenti e ai timori sullo stato di salute dell’anfiteatro romano risponde con una rassicurazione che è anche una dichiarazione d’intenti.
Le preoccupazioni per il monumento sono nate all’indomani della tragedia di Genova, non appena il nome dell’ingegner Riccardo Morandi, responsabile del progetto del colossale viadotto ligure, è stato associato alla città scaligera: fu sempre lui, nel 1954, a dirigere i lavori di consolidamento dell’«ala» dell’Arena, l’ultimo elemento sopravvissuto di quello che in antichità fu l’anello esterno dell’anfiteatro. Le paure per la tenuta dell’ala, nei giorni scorsi, avevano spinto Zanotto a chiedere conto al conservatore del monumento, l’ingegnere Sergio Menon. Ieri, come previsto, è arrivata la risposta ufficiale dei tecnici comunali, che hanno spiegato nel dettaglio il complesso sistema di controllo che da anni vigila sui marmi secolari.
In tutta l’Arena insistono 16 sensori di accelerazione, 20 di spostamento e quattro deputati al controllo della temperatura e dell’umidità; tutti connessi sia via cavo che in wireless a più centraline. La rete di monitoraggio, osservata dagli specialisti dell’università di Padova grazie ad una specifica convenzione, ha permesso di registrare tutte le oscillazioni che hanno fatto «ballare» l’anfiteatro, sia in occasione di fenomeni sismici particolarmente forti - come nel gennaio del 2012 - sia durante l’uso di spalti e palcoscenico, in particolare durante gli spettacoli di extra lirica. La strumentazione è concepita in maniera da controllare la tendenza degli elementi strutturali a deformarsi, con particolare attenzione per danneggiamenti e fessurazioni; non vengono trascurate neppure le conseguenze a lungo termine dei fenomeni atmosferici, dalla pioggia al ciclo stagionale. Fino ad oggi, però, in nessun caso è scattato l’allarme e non sono mai state segnalate criticità.
L’intervento di rinforzo dell’ala invece aveva rafforzato la struttura dall’interno, incuneando in ciascun pilastro un‘armatura di acciaio armonico ad alta prestazione. L’armatura è stata poi posta in tensione con martinetti idraulici e nel 1996 un’indagine con un’altra serie di martinetti piatti ha accertato come tutto si fosse mantenuto in equilibrio. Nel 20102011 l’indagine era stata ripetuta, sempre con esito positivo, ed era stata portata a termine una modellazione numerica dell’ala attraverso un software per comparare dati teorici a dati sperimentali.
«In cinque anni è prevista la manutenzione straordinaria con la sigillatura dei gradoni, un nuovo impianto elettrico, nuovi servizi igienici e un adeguamento degli spazi interni spiega Zanotto -. Il cantiere sarà aperto ogni anno solo tra novembre e marzo. La sfida sarà quella di gestire i lavori nei mesi invernali per consentire la funzionalità dell’Arena durante la stagione estiva».