Corriere di Verona

L’autista vivo per miracolo: «Ponte sparito dopo il fulmine»

- Silvia Moranduzzo

«Mi hanno superato un’auto e un camion verde. Poco dopo ho visto l’auto inghiottit­a dal vuoto e ho inchiodato». A parlare è Idriss Afifi, camionista marocchino che il 14 agosto alle 11.30 era sul ponte Morandi, a Genova. Era appena uscito da una galleria e ha rallentato per la pioggia incessante. Procedeva a 40 chilometri orari e l’autostrada che attraversa Genova era molto trafficata. Prima un camioncino verde della «Basko» e poi un’auto lo hanno superato. «Ho visto un fulmine e dopo ho sentito un grande boato — racconta — il ponte non c’era più. La macchina che mi aveva superato è sparita, ho capito che era caduta di sotto e che ero in pericolo anch’io. Il più miracolato è l’autista del camion verde, poteva esserci lui al posto dell’auto precipitat­a, se non avesse sorpassato anche lui. Il destino ha voluto che ci salvassimo. Quando ho visto che il ponte crollava mi sono fermato di colpo, ho fatto un po’ di retromarci­a perché ho notato che faceva lo stesso il camion davanti a me. Poi ho preso le chiavi dal quadro e sono scappato a piedi».

È stato soccorso e portato all’ospedale. Si è fatto male alla schiena, quindi i medici gli hanno fatto una radiografi­a: 7 i giorni di prognosi. Afifi abita a Parma e da poco ha cominciato a lavorare per la ditta «Expedia» di Giovanni Agrillo, che si occupa di trasporto merci su strada, ferrovia e nave. Expedia ha sede a Padova, dove lavora l’autista, e a Catania. Il marocchino fa il pendolare da Parma a Padova tutte le settimane. Lunedì è andato come al solito all’Interporto veneto, dove gli è stato affidato un camion pieno di casse di birra Peroni. Doveva fare due consegne: una ad Arenzano, Comune a 25 chilometri da Genova, e una a La Spezia. Dopo di che sarebbe dovuto tornare a casa. «È stata un’esperienza orribile, sono davvero fortunato ad essere vivo. Se non mi avessero sorpassato magari… avrei potuto esserci io là sotto — confessa —. Non ci dormo la notte, ho quelle immagini impresse nella mente come fosse un film». Le forze dell’ordine hanno permesso a lui e al suo titolare di riprendere il camion solo ieri pomeriggio. L’autista ha chiesto di poter restare a casa alcuni giorni dal lavoro, perché molto provato: «Farò fatica a dimenticar­lo. Non sono cose semplici da digerire. Non voglio più parlarne con nessuno».

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Idriss Afifi Il camionista marocchino, che lavora per la Expedia di Padova, era sul ponte Morandi martedì

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