Filobus, scontro Tosi-Barini sui tempi «Non ce la fanno». «Taci, menagramo»
L’ex sindaco: meglio il progetto a stralci. Il presidente Amt: tutto definito
C’è una partita che solo il tempo e il futuro percorso dei cantieri del filobus sapranno arbitrare. È quella in cui il pessimismo dell’ex sindaco Flavio Tosi si scontra con l’ottimismo del presidente di Amt, Francesco Barini. «Una follia pensare di poter rispettare i tempi dopo aver abbandonato il nostro progetto a stralci», attacca il primo. «La tabella di marcia è stata definita col ministero e l’impresa: Tosi fa ancora una volta il menagramo», risponde il secondo. Il botta e risposta è di ieri. L’attacco è arrivato, come detto, da Tosi, insieme all’ex assessore Alberto Bozza e all’ex vicepresidente di Amt, Emanuele Tosi. L’attacco, appunto, rivolto sia ad Amt sia alla giunta del sindaco Federico Sboarina: «Abbandonare il nostro precedente progetto a stralci optando per il progetto unico esecutivo è una follia che facendo scattare il termine dei 1.200 giorni entro cui completare l’opera (gennaio 2022, ndr) costringerà la città a soffocare nel traffico per i disagi causati dalla corsa dei cantieri contro il tempo. Si finirà così per sospendere i lavori. E, non rispettando i tempi, per perdere il contributo ministeriale di 85 milioni su 143 di costo totale. Se si può tornare indietro, il nostro appello è: fatelo prima che sia tardi». Nel suo ragionamento, Tosi difende così la vecchia idea sul filobus: «Per accelerare i tempi, visto che l’impresa non era in grado di produrre a breve il progetto esecutivo complessivo, decidemmo di suddividere il progetto in stralci. Così si è riusciti a far partire una parte dei lavori senza che scattasse il termine temporale dei 1.200 giorni contrattualmente previsto per completare il tutto». Il vantaggio di quel progetto a stralci secondo Tosi? «I lavori potevano essere realizzati in un tempo più lungo, riducendo al minimo i disagi sulla viabilità ed evitando il rischio di bloccare la città». Per Barini, però, non ci saranno né corse contro il tempo né grossi disagi né ritardi. Il presidente di Amt dice: «In termini tecnici, il progetto a stralci era fattibile ma pericoloso. A noi interessa azzerare un cronometro che l’amministrazione Tosi aveva complicato in maniera folle. Abbiamo già un crono-programma, insomma, definito insieme ai tecnici ministeriali e all’impresa». Il rischio di una città bloccata? «La suddivisione in varie aree di cantiere è stata fatta apposta per creare un disagio bassissimo – sostiene Barini –. Alcuni magari saranno in contemporanea ma un cantiere del deposito alla Genovesa non intacca certo il cantiere di Montorio, per fare un esempio. Abbiamo aspettato di avere l’intero progetto esecutivo proprio per avere il minor impatto possibile sui cittadini. E circa i parcheggi scambiatori di Verona Est e Ca’ dei Cozzi, li faremo e anche più grandi: secondo me è più facile farli ex-novo anziché inserirli come opere compensative per progetti (firmati Tosi e poi cancellati da Sboarina, ndr) come il centro commerciale La Cercola e il traforo delle Torricelle».