Bus turistici più cari, è polemica
Guide turistiche furibonde, la difesa di Amt: «Così ripaghiamo il park dell’ex Gasometro»
Aspra polemica sull’aumento della tassa VERONA d’ingresso per i bus turistici, passata da 55 a 150 euro in alta stagione e da 55 euro a 100 euro in quella bassa. Le guide turistiche veronesi sono furibonde. Il presidente di Amt, Francesco Barini difende la scelta: «Quel costo serve a gestire l’ex Gasometro e a pagare le rate del mutuo che abbiamo contratto per realizzarlo e per metter fine al problema di bus fermi ovunque, in pieno centro o accanto ad esso».
Si vedranno domani, VERONA ma con queste premesse rischia d’essere più uno scontro che un incontro. Le guide turistiche veronesi sono furibonde per l’aumento della tassa d’ingresso per i bus turistici, passata da 55 a 150 euro in alta stagione e da 55 euro a 100 euro in quella bassa. E la polemica è feroce. «L’assessore Zanotto – spiega il Coordinamento delle guide - ci ha invitato a un incontro, e lo ringraziamo. Peccato però che sul sito dell’Amt sia comparsa contemporaneamente l’avvertenza che dal primo settembre scatta la triplicazione del dazio. O l’incontro serve a fingere un po’ di concertazione tardiva – tuonano le associazioni - o la comunicazione di Amt è prematura».
Nel merito, le guide sparano ad alzo zero contro il presidente di Amt Barini (che domani sarà al vertice, assieme a Zanotto). «Lui afferma che a Verona arrivano 2 milioni di turisti - dicono le guide - confondendo i turisti che soggiornano con i visitatori di passaggio»- E ancora: «Il presidente di Amt forse ha fatto i conti come se tutti i bus fossero da 50 posti e come fossero tutti esauriti. E ha dimenticato chi arriva in treno, con i bus di linea e le centinaia di migliaia di auto che entrano in città». Quanto all’aumento del ticket, «ai 3 euro va aggiunto il salasso del parcheggio bus (15 euro la prima ora, 10 euro ogni ora aggiuntiva), 1 euro per fare la pipì nel parcheggio e l’eventuale biglietto del bus per avvicinarsi all’Arena». Ma soprattutto, secondo le guide, «triplicare l’imposta con 10 giorni di preavviso significa mettere in crisi agenzie e tour operator che hanno già venduto il viaggio: abbiamo già le prenotazioni per il 2019 – spiegano – il che significa che gli imprenditori dovranno rimetterci di tasca propria cento euro per ogni bus che porteranno in città. Dicono che servirebbe a migliorare l’accoglienza? Questa – aggiungono polemicamente - era la giustificazione con cui nel 2009 venne introdotto il ticket (era di 30 euro, quintuplicato in meno di 10 anni!). Barini può spiegare dove sono finiti i milioni incassati in quasi un decennio? Fare la pipì nel bagno di Barini (parcheggio Amt) costa 1 euro, come a Venezia, prendere il bus navetta costa, i monumenti sono tutti a pagamento, l’ingresso in Arena è quasi raddoppiato…».
La risposta del presidente Barini parte dalle cifre. «Non ho mai detto – spiega – che a Verona arrivano 2 milioni di turisti: per fortuna ne arrivano molti ma molti di più. Ho invece detto – aggiunge – che al solo parcheggio ex Gasometro sbarcano tra 1,8 e 2 milioni di persone l’anno, secondo una nostra attendibile stima». Il presidente spiega che «sì, parcheggiare costa, ma quel costo serve a gestire l’ex Gasometro e a pagare le rate del mutuo che abbiamo contratto per realizzarlo e per metter fine al problema di bus fermi ovunque, in pieno centro o accanto ad esso. Costa un euro far la pipì? Vero, come a Venezia, e poiché non sono “i bagni di Barini” ma un vero servizio pubblico, ci sono due persone che li mantengono lindi e puliti».
Ultima stoccata polemica: «Le guide dicono che hanno già prenotazioni fino al 2019 e che quindi l’aumento sarebbe una tassa retroattiva: mi spiegheranno come mai, - dice Barini - se hanno già incassato quantomeno la caparra su questi arrivi futuri, non la usino per acquistare subito il Pass Ztl per i bus, pagandolo alla tariffa attuale, senza alcun aumento, fino al 31 agosto».Conclusione: «Verona è la città più bella del mondo, e merita 3 euro per essere visitata: è anche una forma di rispetto verso Verona e i veronesi».
Sul tema interviene infine anche Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) per il quale «è sbagliato trattare il turismo mordi e fuggi come una sorta di turismo di scrocco, e se si vogliono “adeguare” gli oneri a carico dei visitatori, come ad esempio la tassa di soggiorno, si devono assicurare servizi all’altezza delle altre città».
Le guide Costa un euro anche fare la pipì, come a Venezia
Barini Fare la pipì è vero che costa 1 euro Ma è un servizio pubblico