CR7 al Bentegodi, i perché della Curva Sud vuota
La Sud inferiore chiusa per ordine pubblico, la Questura proponeva l’inversione delle curve
In un Bentegodi strapieno per l’esordio di Cristiano VERONA Ronaldo contro il Chievo, quel rettangolo vuoto di spettatori in Curva Sud. C’è chi ha parlato di un «favore» di Comune e prefettura ai tifosi dell’Hellas. «Cattivo gusto», secondo il commissario Figc Fabbricini. La decisione, in realtà è della Questura, sulla base dell’intesa del 2015 per il trasloco in Nord dei tifosi del Chievo. Il club ha chiesto una deroga, non accettata, così come la controproposta della questura di invertire le curve.
In un Bentegodi strapieno come quello di sabato per l’esordio di Cristiano Ronaldo contro il Chievo, quel rettangolo vuoto di spettatori in Curva Sud ha fatto storcere il naso a più di qualcuno. Di certo, non è stato un bel vedere nella cornice di un evento che, per un giorno, ha mostrato lo stadio di Verona a milioni di persone in tutto il mondo, tanto è l’appeal di una star globale come CR7.
Alcune prime ricostruzioni hanno parlato di una decisione di Comune e Prefettura presa per non irritare i tifosi dell’Hellas Verona, che proprio nella Sud hanno il loro fortino. Sull’argomento è intervenuto ieri anche il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini. «È sbagliato - ha dichiarato alla trasmissione Radio Anch’Io-. Abbiamo altre squadre che dividono lo stadio a domeniche alterne e penso che sia assurdo pensare di dare delle imposizioni alle tifoserie dell’altra parte. È cattivo gusto». Secondo quanto risulta al
Corriere di Verona, che ha parlato con alcune persone coinvolte nella vicenda che hanno chiesto di mantenere l’anonimato, la decisione di non aprire quel settore della Curva Sud non ha coinvolto il Comune di Verona, pur presente alle riunioni del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si sono occupate della partita, ma la Questura, di concerto con la Prefettura. Le motivazioni addotte sono state di ordine pubblico.
È la stessa intesa raggiunta nel 2015 dal Chievo con la prefettura per il trasloco dei propri tifosi in Curva Nord, dopo trent’anni di convivenza forzata in Sud con i cugini dell’Hellas, a stabilire che ai tifosi ospiti sarebbe stata riservata la sola curva Sud Superiore, e non quella Inferiore (il settore vuoto sabato). Questo per una serie di questioni tecniche, ma anche «per rispetto verso la tifoseria del Verona», come aveva spiegato all’epoca il direttore generale del Chievo Luca Faccioli, che aveva aggiunto: «Ce lo permettono numeri e capienza dello stadio, anche contro le grandi squadre».
Questo è stato vero fino al giorno della compilazione dei calendari della seria A. Quando la sorte ha individuato nel Bentegodi il terreno su cui Ronaldo avrebbe per la prima volta affondato i tacchetti in serie A con la maglia della Juventus, il Chievo è stato sommerso da una domanda di disponibilità di biglietti senza precedenti nella storia del club, anche dall’estero (fino al Giappone), con richieste anche bizzarre (chi ha chiesto di potersi sposare durante la partita) e in ogni caso molto superiore alla capienza dello stadio, fissata in circa 35mila presenze. È stato così che il Chievo ha richiesto una deroga per poter vendere anche i biglietti della Sud inferiore, circa 2.700 posti su un totale di 7.450 dell’intera curva. Diverse le argomentazioni del club: l’unicità dell’evento, con la maggior parte dei potenziali spettatori non certo tifosi in senso stretto interessati a vedere una partita di calcio, quanto un più generico pubblico affascinato dal richiamo di una superstar come Ronaldo; il fatto che il pubblico alle gare del Chievo è nei fatti quasi sempre promiscuo visto che, oltre ai circa 8 mila abbonati, nei diversi settori dello stadio affluiscono tifosi delle squadre avversarie (specie le «big») ben oltre il confine del settore ospiti; la sostanziale assenza di incidenti o di problemi di ordine pubblico durante le gare del Chievo.
La Questura ha però ritenuto non praticabile l’apertura del settore in deroga. Tutte motivazioni tecniche, non «politiche», che vanno dalle barriere troppo basse, ai parcheggi, ai bagni. C’è stata, però, una controproposta al Chievo: una inversione delle curve, con i tifosi locali dirottati per una giornata in Curva Sud e gli juventini in Curva Nord, già attrezzata per l’afflusso, l’accoglienza e il deflusso dei tifosi ospiti. Il Chievo ha però declinato l’offerta, «per una questione di rispetto e di dignità dei nostri tifosi», fanno sapere dal club di via Galvani. Alla fine, un compromesso finale è stato raggiunto con l’apertura straordinaria del settore delle poltronissime Sud (di solito chiuso), che ha permesso di accontentare altri 950 fan di Ronaldo.
Al Chievo è rimasto un pizzico di rammarico per non essere riuscito a massimizzare appieno l’effetto CR7 e per non aver goduto del colpo d’occhio di uno stadio stracolmo in ogni dove. Intanto il club ha annunciato ieri la riapertura della campagna abbonamenti, che era stata sospesa una volta appreso dell’arrivo di Ronaldo alla prima giornata: per l’occasione, i biglietti erano stati ritoccati al rialzo, tra il 50 e il 60 per cento in più rispetto alle tradizionali gare di «prima fascia».
Roberto Fabbricini (commissario Fgci) Abbiamo altre squadre che dividono lo stadio a domeniche alterne, assurdo pensare di dare delle imposizioni alle tifoserie dell’altra parte. È cattivo gusto