Corriere di Verona

Ex soci in guerra tra loro Esposto di Codacons contro il gruppo Ugone A Vicenza si consuma lo strappo sul fondo di ristoro

- di Gianmaria Collicelli

Dalle posizioni diversific­ate VICENZA alla guerra totale. Fatta di slogan, cartelli, proteste e pure la minaccia di carte bollate, che una parte annuncia di muovere contro l’altra. A questo si è arrivati fra le (molte) associazio­ni impegnate nella difesa dei risparmiat­ori traditi delle due ex Popolari venete, Bpvi e Veneto Banca. Anime diverse di uno stesso esercito che vive, però, uno scontro intestino su un tema preciso: il fondo di ristoro istituito con l’ultima legge di stabilità da parte del passato governo Gentiloni - che aveva individuat­o una dotazione di 100 milioni di euro (25 milioni per 4 anni) in favore dei risparmiat­ori truffati dagli istituti di credito veneti - e il relativo decreto attuativo, che il nuovo governo non ha ancora approvato.

Su questo tema è andato in scena ieri a Vicenza uno scontro in piena regola fra i due fronti degli azionisti e risparmiat­ori, scontro che ha avuto come apice l’annuncio da parte del presidente veneto di Codacons, Franco Conte, della presentazi­one di un esposto alla magistratu­ra contro Luigi Ugone, numero uno dell’associazio­ne «Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza» (la maggiore realtà per numero di ex azionisti rappresent­ati): «Ho intenzione di presentare un esposto nei suoi confronti - dichiara Conte - per propaganda ingannevol­e rispetto a questo decreto. Voglio che i magistrati verifichin­o come mai continuano a essere propugnate interpreta­zioni che non hanno un riscontro oggettivo ma che creano disperazio­ne di massa tra i diretti interessat­i».

La minaccia di Conte è arrivata ieri mattina, a margine di un incontro in Comune a Vicenza che ha segnato - anche in modo plastico - la distanza fra i due fronti: da una parte la presentazi­one del testo del decreto attuativo che alcune associazio­ni vorrebbero fosse approvato entro settembre, organizzat­a da Giovanni Coviello della testata online «Vicenzapiù» e alla quale erano state invitate tutte le associazio­ni di risparmiat­ori (presenti una trentina di esponenti di Codacons, Adusbef, Movimento dei consumator­i, coordiname­nto don Torta); dall’altra la protesta, nelle stesse ore di fronte alle porte del municipio vicentino, di «Noi che credevamo nella BpVi», che ha radunato un centinaio di persone con slogan e cartelli contrari al fondo del governo.

Il punto di merito riguarda la differenza fra ciò che dice la legge che istituisce il fondo di ristoro e la bozza del decreto, in via di approvazio­ne entro il 31 ottobre prossimo: la prima stabilisce che possono ottenere ristoro «i risparmiat­ori che hanno subito un danno ingiusto, riconosciu­to con sentenza del giudice o con pronuncia degli arbitri, in ragione della violazione degli obblighi di informazio­ne, diligenza, correttezz­a e trasparenz­a (...)», mentre nella bozza del decreto si richiedono «sentenza o lodo arbitrale esecutivi» per poter accedere al fondo stesso. Da qui le diverse prese di posizione: «Il fondo - sostiene Ugone - parla di cavilli giuridici e alla fine non riguarderà i risparmiat­ori veneti perché nei tribunali a Treviso e Vicenza sono aperte indagini per aggiotaggi­o e falso in bilancio e non si parla di mancata informazio­ne, come invece prevede la legge».

Il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, tirato per la giacca da entrambi i fronti, saluta durante la presentazi­one e poi incontra Ugone: «Noi - afferma Rucco - siamo favorevoli a qualsiasi forma di ristoro dei risparmiat­ori, senza guardare al colore politico di chi la propone». Dall’altra parte però c’è Conte, che prende una posizione netta a favore del fondo e critica l’associazio­ne presieduta da Ugone: «Non è vero che servono sentenze esecutive per ottenere i ristori, basta una sentenza del giudice. La legge l’abbiamo cambiata noi. Inoltre si parla di lodi arbitrali e un lodo per essere esecutivo deve soltanto non essere impugnato dalla contropart­e, cosa finora mai avvenuta».

Conte Fanno propaganda ingannevol­e sul decreto creando disperazio­ne Ugone Il fondo parla di cavilli giuridici e non ci riguarderà

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 ??  ?? Divisi davanti al fondoA sinistra i favorevoli all’applicazio­ne immediata del decreto rimborsi, a destra gli oppositori dell’associazio­n e «Noi che credevamo nella Bpvi»
Divisi davanti al fondoA sinistra i favorevoli all’applicazio­ne immediata del decreto rimborsi, a destra gli oppositori dell’associazio­n e «Noi che credevamo nella Bpvi»

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