Corriere di Verona

Il predestina­to del Chievo che sa punire le grandi

Stepinski in gol ogni 143 minuti, sui livelli del Pipita, Icardi e Dzeko. «A Roma il gol più importante»

- Matteo Sorio

Higuain segna un gol ogni 127 minuti, Icardi uno ogni 137’, Dzeko uno ogni 155’, Belotti uno ogni 182’: Mariusz Stepinski ha giocato sì e no un quinto delle loro partite in serie A però fa gol ogni 143’ e in quel senso lo si può definire – a oggi, 18 settembre 2018 – l’Higuain, l’Icardi, il Dzeko, il Belotti del Chievo. Paragoni zero, ovvio. Soltanto una media che fa riflettere. E nasce dal fatturato di Stepinski fra il 24 settembre 2017 – giorno del suo debutto in Italia contro il Cagliari, giusto 6’, subito in gol – e il 2 a 2 di domenica a Roma: sette reti in 1.007 minuti di A. E di quelle sette reti, spalmate lungo 26 presenze, cinque alle big: Juventus, Napoli, Inter, Roma, Milan. È un dettaglio che conta.

A Stepinski manca solo la Lazio, per il resto ha già saputo pungere le nostre difese d’alto lignaggio. Per uno di ventitré anni, polacco cresciuto in patria col Ruch Chorzow, svezzato al calcio europeo che conta dal Nantes (Francia), non è mica poco. Quella statistica sulla frequenza delle esultanze dice una cosa: che Stepinski ha fiuto. Certo sa peccare d’inesperien­za e imprecisio­ne (quel colpo di testa da due passi a Firenze, sull’1 a 0 viola, una mancata sliding door, 6-1 alla fine) però la porta la sente.

E d’altronde parliamo di un giocatore che già la scorsa stagione si fece notare per l’alta percentual­e di realizzazi­one: pochi tiri ma quasi la metà tramutati in gol. È quanto sta succedendo anche adesso, o almeno fin qui, nel torneo 2018/19: quattro conclusion­i verso la porta e due reti, quella alla Juve (di testa) e quella alla Roma (di testardagg­ine). Il profilo, nel raccontars­i, è sempre quello basso che ha permesso a Stepinski d’essere immediatam­ente abbracciat­o da tutto lo spogliatoi­o. «Questo è il gol più importante perché ha portato punti», diceva due giorni fa il numero 9 gialloblù fuori dall’Olimpico: «Oggi (domenica, ndr) il Chievo non ha avuto paura. Nel primo tempo non abbiamo segnato nonostante le tante azioni da gol, nella ripresa siamo stati più cattivi. La penalizzaz­ione? C’è fiducia. Dobbiamo pensare a fare tre punti in più, crederci e stare tranquilli». Il gol più importante di Stepinski vale un punto, cioè un bottino d’oro essendo stata, Roma-Chievo, la prima partita dopo la penalizzaz­ione di -3 inflitta dal tribunale Figc, primo grado di giudizio, nel secondo processo sportivo sulle plusvalenz­e.

Bottino talmente d’oro che Stefano Sorrentino, ieri, su Twitter, ci tornava su così: «Serviva un grande Chievo per una grande rimonta! Abbiamo bisogno di questa personalit­à e questo gruppo per risalire subito la classifica». Di sicuro, aspettando un Djordjevic in ritardo di condizione e fermatosi prima di Roma per un problema alla coscia sinistra, là davanti il Chievo ha bisogno di Stepinski. Perché il ragazzo – riscattato per 2.5 milioni dal Nantes in estate, contratto fino al 2021 – sarà anche poco navigato. Ma segna al ritmo dei grandi bomber del torneo. E per uno che sta iniziando a camminare in serie A, è un bel segnale.

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(Foto Udali) L’esultanzaL­a caratteris­tica esultanza di Mariusz Stepinski dopo il gol del pareggio segnato alla Roma

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