Gay aggrediti, i pm: tre reati e aggravante della legge Mancino
Pugno di ferro in procura, Barbaglio: «Inchiesta in atto, si procede anche per discriminazione sessuale»
Aggrediti solo perché omosessuali: tolleranza zero dai pm per i responsabili del «vile attacco» di una settimana fa,che verranno incriminati per tre reati con l’aggravante della legge Mancino che punisce ogni forma di discriminazione compresa quella sessuale. «Continuate a non lasciarci soli» avevano invocato le vittime Andrea e Angelo.
Aggrediti solo perché omosessuali: tolleranza zero e nessuno sconto per i responsabili del «vile attacco» di una settimana fa,che verranno incriminati per tre reati con l’aggravante della legge Mancino che punisce ogni forma di discriminazione compresa quella sessuale. «Continuate a non lasciarci soli» avevano invocato qualche giorno fa le vittime Andrea e Angelo, la coppia gay aggredita di nuovo - per la seconda volta nel giro di poche settimane - per l’unica «colpa» di essersi innamorata e di non nascondersi al mondo.Dopo essere stati insultati e schiaffeggiati la sera dell’11 agosto mentre passeggiavano in centro, la sera tra martedì e mercoledì scorsi sono stati presi di mira a casa, con benzina sul volto e svastiche sui muri. «Un’aggressione gravissima» hanno reagito all’unisono associazioni e politica, ma il compito più delicato - e più difficile - è ora quello che incombe ora su carabinieri e magistratura, chiamati a individuare e perseguire i responsabile. Investigatori e inquirenti sono al lavoro e non tralasceranno alcuna pista per risalire ai colpevoli, che verranno perseguiti per la tripla ipotesi di reato di tentato incendio, minacce aggravate e danneggiamento. «Inoltre aggiunge il procuratore Angela Barbaglia - contestiamo l’aggravante prevista dalla legge Mancino, che stabilisce pene più gravi per ogni tipo di discriminazione, non solo quelle politiche e razziali,ma anche quelle sessuali come in questo caso». Si tratta di una vicenda «di primaria importanza e stretta attualità, su cui come sempre questa procura indagherà con il massimo rigore», precisa la dottoressa Barbaglio: a coordinare in prima persona l’inchiesta risulta il pm Giovanni Pietro Pascucci. Fino a questo momento, stando a quanto filtra dal palazzo di giustizia, non ci sarebbe ancora alcun nome iscritto sul registro degli indagati. Una persona nel mirino per l’aggressione di cui sono stati vittime Andrea e Angelo un mese fa, invece, esiste già: si tratta di un giovane romeno che li aveva insultati in Bra.
Pesantissime, invece, le scritte intimidatorie sui muri di casa su cui si concentrano ora le indagini: «Vi metteremo tutti nelle camere a gas», «culattoni bruciate» e altre minacce di squallido gusto affiancate da svastiche. «Chiediamo che i responsabili vengano individuati e affrontino le conseguenze delle loro ignobili azioni. A quel punto saremo pronti, come già abbiamo fatto dopo la prima aggressione in piazza Bra, a metterci la faccia e a lavorare politicamente di conseguenza» hanno commentato Andrea e Angelo. E la procura assicura il «pugno di ferro» contro gli autori.