Corriere di Verona

Muore schiacciat­o dal carro dell’uva

Fatale caduta dal trattore: la vittima, 60 anni, faceva l’artigiano edile a San Bonifacio

- Andrea Alba

Sbatte la testa contro un fil di ferro tirato fra due filari di vigne e cade dal trattore, il carro carico d’uva che trainava lo schiaccia. È morto così ieri a Lonigo, in via Lore, Paolo Provoli, 60enne di San Bonifacio. L’uomo, che di profession­e era artigiano edile, stava vendemmian­do in un appezzamen­to di proprietà della moglie. È stato trovato esanime da una delle due figlie, arrivata lì verso le 15: la ragazza ha chiamato vigili del fuoco e Suem 118, ma invano.

Sbatte la testa contro un fil di ferro tirato fra due filari di vigne e cade dal trattore, il carro carico d’uva che trainava lo schiaccia. È morto così ieri a Lonigo, in via Lore, Paolo Provoli, 60enne di San Bonifacio.

L’uomo, che di profession­e era artigiano edile, stava vendemmian­do in un appezzamen­to di proprietà della moglie. È stato trovato esanime da una delle due figlie, arrivata lì verso le 15: la ragazza ha chiamato vigili del fuoco e Suem 118, ma ogni soccorso è stato inutile.

«È un lutto doloroso – commenta il sindaco di San Bonifacio Giampaolo Provoli, cugino di secondo grado della vittima –. Paolo lascia la moglie e due figlie, era una persona volonteros­a e un padre di famiglia coscienzio­so. Anche nel suo ambiente lavorativo era molto apprezzato: era noto come un grande lavoratore ed era specializz­ato negli “smaltini”, gli intonaci delle case».

In via Lore, ieri pomeriggio, oltre al personale medico e ai pompieri, sono intervenut­i anche i carabinier­i per i rilievi e lo Spisal dell’Usl 8, per la ricostruzi­one dell’accaduto. Secondo i primi riscontri degli inquirenti Provoli ieri nel primo pomeriggio, nel momento dell’incidente, stava guidando il trattore ed era solo. Il mezzo trainava il carro carico d’uva, ma ad un certo punto l’artigiano è stato buttato giù dal mezzo da un cavo d’acciaio che non aveva visto.

Secondo le prime ricostruzi­oni è finito sotto il carretto trainato dal trattore, nella parte centrale. Il veicolo è avanzato per altri due metri da solo, fermandosi contro il palo di un vitigno e rimanendo fermo, ma acceso, lì: le ruote un po’ alla volta hanno scavato nel terreno, facendo sprofondar­e il veicolo fino agli assi.

Si è abbassato così anche il carretto posteriore, che ha schiacciat­o la vittima all’altezza del torace. Verso le 15 è arrivata lì una delle figlie, per dare una mano al padre nella vendemmia. Ha trovato il mezzo agricolo acceso e senza conducente, e appena ha visto cosa era accaduto ha dato l’allarme: sul posto assieme all’ambulanza si è precipitat­a una squadri di vigili del fuoco del distaccame­nto di Lonigo, che hanno raggiunto la vigna e con l’uso di cuscini sollevator­i ad aria hanno estratto l’uomo da sotto il carretto. Nonostante i soccorsi, però, lo staff sanitario del Suem non ha potuto che constatare il decesso.

«Il nostro settore paga un prezzo troppo alto in termine di vite umane». Lo afferma Gianmichel­e Passarini, presidente di Cia Veneto, commentand­o il decesso di Lonigo. Dopo l’assunzione di trenta tecnici Spisal, in base a uno specifico piano approvato dalla Regione, l’associazio­ne degli agricoltor­i chiede che «vengano avviati gli altri interventi. Dobbiamo dare seguito al Piano per la sicurezza siglato in luglio: bisogna puntare sulla formazione, attraverso la consulenza delle associazio­ni. Dobbiamo imprimere in modo forte ai nostri soci la cultura della sicurezza, siano essi dipendenti o imprendito­ri».

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(Archivio) TragediaAl­tra vittima del lavoro ieri nel Vicentino: un 60enne di San Bonifacio è morto schiacciat­o dal carro dell’uva

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