Recupero dell’ex area Tiberghien, le critiche delle opposizioni: «Iter amministrativo poco chiaro»
Ancora critiche alla soluzione indicata dall’assessore all’Urbanistica, Ilaria Segala, per il recupero dell’area dell’ex Tiberghien.
Per il Pd, il consigliere comunale Stefano Vallani e l’ex assessore (giunta Zanotto) Carlo Pozzerle, spiegano infatti che «pur apprezzando l’impegno personale profuso, dobbiamo rilevare che l’approccio alla questione da parte dell’assessore Segala pone seri dubbi sull’iter amministrativo».
I due esponenti dem rilevano che «si annuncia l’ennesima variante urbanistica (la terza dopo quella di Tosi e della stessa Segala) in assenza di un provvedimento formale di giunta e con la possibilità di osservazioni ancora aperte da parte dei cittadini. Il gruppo di lavoro che avrebbe posto il sigillo sulla nuova ipotesi di riqualificazione anche a vocazione alberghiera e con ampliamento commerciale – aggiungono - è privo di effettiva rappresentatività politica e dei cittadini, perché i presidenti di Circoscrizione vi hanno partecipato senza alcun mandato. Si legge – dicono Vallani e Pozzerle - che la proprietà era presente all’incontro, ma è anche d’accordo con la nuova proposta formulata? Noi crediamo – concludono – che ci sia ancora troppa confusione sul destino dell’area Tiberghien: di solito è l’amministrazione che formula una proposta e poi avviene il confronto, mentre qui la logica viene ribaltata al punto tale che i cittadini stanno presentando le osservazioni su una pianificazione che nei fatti è già stata superata dalla “decisione” del gruppo di lavoro, mentre la nuova ipotesi va valutata attentamente, con rispetto e per un soluzione positiva, rapportandola alle esigenze dei quartieri in cui viene inserita che non possono venire messi fuorigioco in questa maniera».
Anche Michele Bertucco (Sinistra e Verona in Comune) afferma che «sul Tiberghien l’amministrazione deve dare ai cittadini e allo stesso consiglio comunale la possibilità di incidere sulle scelte, mentre il già annunciato accoglimento del nuovo progetto di riqualificazione a base alberghiera rende le osservazioni alla Variante 23 un’arma spuntata. e la nuova proposta, introdotta proprio attraverso una osservazione, scompagina tutta la programmazione approvata in Consiglio comunale».
Secondo Bertucco, infine, «l’illusione di rendere più sostenibile l’intervento sostituendo il ricettivo al commerciale è destinata a infrangersi sui problemi di viabilità di cui l’area soffre in modo cronico e sui livelli di inquinamento, perché come è stato dimostrato in passato, non basta una rotonda per affrontare le criticità».