Corriere di Verona

Veronica Marchi «Un nuovo disco riparto dall’elettro»

La cantautric­e veronese sabato in anteprima al teatro Fonderia Aperta «Un lavoro super elettrico, lontano dalle atmosfere folk dei miei dischi precedenti. Sarà per me come un debutto. E proprio nella mia città»

- Verni

«Non potrei mai iniziare un tour fuori dalla mia città: amo troppo Verona. Il concerto poi è il momento del lavoro che più mi dà gioia. E’ come festeggiar­e un compleanno». La cantautric­e Veronica Marchi è entusiasta nel presentare in anteprima, sabato al Fonderia Aperta Teatro di Verona (ore 20), il suo nuovo disco «Non sono l’unica», in uscita il giorno precedente. Che concerto sarà quello di sabato a Verona?

«Sarà super elettrico e bisognerà dimenticar­e le atmosfere folk degli ultimi otto anni di live - rivela Veronica Marchi - . In qualche modo per me sarà un nuovo debutto. Suoneremo tutto il nuovo disco e poi rivisitiam­o dei brani del repertorio. Solo a pensarci sono agitata ed eccitata».

Il disco “Non sono l’unica” percorrerà una nuova strada?

«È una strada nuova rispetto a “La Guarigione”, il mio ultimo disco del 2002, che era molto folk e intimista. È una strada, tra elettrica ed elettronic­a, che però è dentro di me da molto tempo, e assomiglia più ai miei primi due dischi. È un crocevia di cui sentivo forte la mancanza e avevo voglia di ritrovare» Sono passati sei anni dall’ultimo album di inediti. Come mai tanto tempo?

«Perché ho scelto di vivere, piuttosto che fare subito un disco. Ho dato precedenza alla mia vita senza tralasciar­e la scrittura; per questo nell’album non ci sono solo canzoni scritte negli ultimi sei mesi

ma canzoni che mi accompagna­no da lungo tempo». Da dove nasce il titolo del disco, “Non sono l’unica”?

«Non sono l’unica è una visione anti-narcisisti­ca della musica e della vita. Visione che racconto proprio nel bra-

no “L’unica”. In questo album mi sono aperta di più al mondo, accettando e cercando ad esempio diverse collaboraz­ioni tanto che questo disco è il primo con un produttore artistico vero come Stefano Giungato».

Dopo “Capita” il prossimo singolo sarà “Cose che danno fastidio”, ce lo presenta? «È un brano in cui metto dentro, con una buona dose di ironia, tutte le cose della mia persona che mi danno fastidio: dal rimandare le scelte al rimanere immobili. Il sound è molto fresco: farlo uscire ad ottobre può sembrare strano ma a noi piacciano le cose difficili».

L’album sarà pubblicato per “Qui Base Luna” che viene definito un “ecosistema musicale” e non un’etichetta discografi­ca. Come mai? «Il concetto è semplice. Gli artisti scelti da questa etichetta-ecosistema sono selezionat­i per gusto e appartenen­za ad una parte di minoranza musicale. “Qui Base Luna” punta sull’eleganza e sul contenuto dei dischi, cosa che tante etichette non fanno».

Nonostante la lunga carriera, molti la ricordano solo per la sua partecipaz­ione a X Factor...

«Se avessi voluto che non mi ricordasse­ro per quello, non avrei partecipat­o ad X Factor. Era un rischio calcolato, visto che chi mi ha incontrata per il talent ha poi voluto approfondi­re la mia musica. È stato un bel modo per farmi conoscere». Cosa le è rimasto di XFactor? «I rapporti che ho costruito. Lì ad esempio ho incontrato Stefano Giungato che è diventato il produttore di questo disco».

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In scena Veronica Marchi cantante di Verona torna in scena dopo quattro anni

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