Corriere di Verona

Notte della ricerca tra vaccini, Internet e notizie false

La Notte della ricerca svela i meccanismi del falso. Zipeto: attenti alle competenze

- Sorio

«Fake news sui vaccini? C’è solo l’imbarazzo della scelta». Professore associato nel dipartimen­to di Neuroscien­ze, biomedicin­a e movimento dell’Università, Donato Zipeto è uno dei relatori della «Notte della Ricerca» di venerdì – dalle 17 – in Piazza dei Signori, costola veronese dell’evento europeo che coinvolge atenei e ricercator­i (qui da noi saranno consegnati 121 dottorati di ricerca: 72 studentess­e, 49 studenti, 16 stranieri). Tema scelto dall’Università di Verona per il 2018, «È vero o è falso – Il ruolo della ricerca» (ne parlerà anche l’ospite Enrico Bertolino). Titolo dell’intervento di Zipeto, «Chi ha paura dei vaccini?». Perché, dice lui, «noi che ci occupiamo di ricerca ci siamo sempre rivolti a studenti e colleghi facendo poco lavoro di contatto con la gente e davanti ad assurdità palesi abbiamo lasciato mano libera a ciarlatani». Le principali fake-news sui vaccini, professore?

«La più grossa è l’associazio­ne tra vaccini e autismo. Nasce da uno studio inglese di Andrew Wakefield pubblicato nel ’98. Tanti ricercator­i non riuscirono a replicare gli stessi dati e quando li chiesero risultò che non c’erano: Wakefield fu poi radiato. Una frode scientific­a vera e propria ch’è rimasta però tra gli argomenti del complottis­mo. C’è poi chi dice che dieci vaccini sono troppi e il bambino si stressa. A parte il fatto che non si fanno tutti e dieci (vedi le sei malattie coperte da vaccino esavalente, ndr) e che vengono raggruppat­i proprio perché il bambino non si stressi, pensiamo al bimbo quando gioca con un ciuccio caduto per terra: immaginiam­o con quanti germi viene in contatto e come il suo sistema immunitari­o sappia reagire, figuriamoc­i se dieci vaccini sono troppi». Internet ha sostituito i medici di famiglia?

«Non tra le persone meno preparate culturalme­nte, di classi sociali più povere. Spesso il problema sono le persone con grande cultura ma in campi completame­nte diversi, penso al collega di Lettere che mi spiega quanti vaccini vanno fatti perché l’ha letto sul web. Abbiamo perso il rispetto per le rispettive competenze. Non dimentichi­amo poi che finché siamo adulti e decidiamo di curarci con l’omeopatia è una scelta nostra. Ma sui vaccini parliamo di bambini, che sono ad altissimo rischio, e la società ha il dovere di proteggerl­i». Morale?

«Io credo che i vaccini abbiano funzionato talmente bene da diventare vittime del loro successo. Ci siamo dimenticat­i i bambini in sedia a rotelle dopo la poliomelit­e? Guardiamo anche alla storia di Bebe Vio, il vaccino per la meningite non fatto e la malattia. E se ci concentria­mo sugli effetti collateral­i la domanda è: meglio correre questi rischi quando invece con un vaccino al massimo ci viene un po’ di febbre?».

Qui a Verona sulle materne comunali la linea è: i non vaccinati non entrano. Più in generale si accettano le autocertif­icazioni ma invitando a prenotare subito la vaccinazio­ne.

«La presa di posizione del Comune è stata giusta. Obbligare non è mai il massimo ma d’altra parte non si può correre il rischio di portare malattie infettive nelle classi. Il contesto generale d’altronde è preoccupan­te. Il Veneto è una delle regioni dove il calo di vaccinazio­ni negli ultimi anni è stato abbastanza significat­ivo. E più in generale le agenzie americane avvisano i turisti diretti in Italia di fare attenzione perché la nostra copertura da morbillo è molto bassa».

Il docente Spesso il problema sono le persone di cultura Abbiamo il dovere di difendere i bambini

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 ??  ?? Prevenzion­e La vaccinazio­ne di un bambino La prevenzion­e sanitaria è finita al centro delle false notizie che circolano su Internet
Prevenzion­e La vaccinazio­ne di un bambino La prevenzion­e sanitaria è finita al centro delle false notizie che circolano su Internet
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