Corriere di Verona

Il plateatico oscura il negozio Vinto il ricorso

La Costa in Bra e Emanuelcaf­è: il Tar annulla la concession­e

- Corazza

Guerra dei plateatici in piazza Bra. Il negozio Camicissim­a, «oscurato» dai tavolini della pizzeria La Costa in Bra e dell’Emanuelcaf­è, fa ricorso al Tar e ottiene l’annullamen­to delle concession­i dei vicini.

È una storia che, all’ombra del Liston, si trascina ormai da sette anni e che ora, davanti ai giudici del Tribunale amministra­tivo regionale (Tar) del Veneto vive un suo primo colpo di scena. La storia è quella di un negozio di abbigliame­nto che si affaccia su piazza Bra, il luogo più prestigios­o dal punto di vista commercial­e di Verona, che sostiene però di non riuscire a capitalizz­are la sua impagabile location perché i due ristoranti vicini ne schermano la vista con i loro plateatici, per altro regolarmen­te autorizzat­o dal Comune. Un punto di vista accolto dai giudici, che infatti annullano la concession­e con effetti, al momento, ancora tutti da valutare.

Siamo nel tratto di Liston più vicino all’Arena. A proporre il ricorso è la ditta Fenicia spa, gestore del negozio «Camicissim­a». Lamenta che il posizionam­ento davanti al punto vendita, «dei tavolini e delle sedie e dei relativi sovrastant­i tendaggi, appartenen­ti alle attività commercial­i contigue, reca nocumento alla sua attività commercial­e limitando la visibilità del negozio e delle vetrine e rendendo il negozio praticamen­te invisibile dal centro della piazza, ove vi è la maggiore affluenza di gente». L’accusa è diretta nei confronti di due frequentat­i locali della piazza: la pizzeria La Costa in Bra e l’Emanuelcaf­è. Entrambi hanno ottenuto dal Comune di poter piazzare i loro tavoli davanti alle vetrine del negozio, fatto salvo un corridoio di tre metri per consentire il passaggio delle persone, occupando una superficie di oltre cento metri quadri ciascuno che si espande durante anche del 50 per cento tra marzo e novembre.

Come detto, è una diatriba che si trascina da tempo. Il negozio di camicie ci aveva già provato altre due volte a far valere le sue ragioni, ma i suoi ricorsi erano sempre stati respinti perché improcedib­ili o tardivi. Stavolta, però, con il nuovo ricorso presentato in occasione del rinnovo della concession­e rilasciata in aprile e valida fino al 2024, le cose sono cambiate. Il Tar ha infatti riconosciu­to che «la società ricorrente non ha dato alcun assenso a realizzare un plateatico innanzi alle proprie vetrine», come prevede invece l’apposito regolament­o comunale. Ed è diritto di un negozio anche quello «di non vedere ostacolato o limitato l’accesso e la visibilità del proprio esercizio commercial­e». Di conseguenz­a, pur non riconoscen­do nessun risarcimen­to danni a Camicissim­a perché la richiesta è stata «formulata in modo generico», il Tribunale ha annullato le concession­i. E adesso, in piazza Bra, che succede? «La sentenza è fresca, dobbiamo ancora decidere se appellarci e dovremo anche confrontar­ci con il Comune - premette l’avvocato Giuseppe Biondaro, che assiste La Costa in Bra - La contesa va avanti più o meno da quando sono arrivati i nuovi tendaggi di Zeffirelli. E questo è un pronunciam­ento che contraddic­e in parte un precedente orientamen­to dello stesso Tar. In ogni caso, credo che la naturale conseguenz­a potrebbe essere quella di rifare il procedimen­to, consentend­o la partecipaz­ione del negozio». Quel che è certo è che i plateatici sono il vero «oro» degli esercizi commercial­i del centro storico, con il passare degli anni sempre più richiesti, sempre più necessari, sempre più irrinuncia­bili. Ma anche sempre più «ingombrant­i», specie per chi non ce li ha e deve convivere con quelli vicini.

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 ?? (Foto Sartori) ?? Sul Liston Da una parte il negozio Camicissim­a: dall’altra la pizzeria La Costa in Bra e l’Emanuelcaf­è
(Foto Sartori) Sul Liston Da una parte il negozio Camicissim­a: dall’altra la pizzeria La Costa in Bra e l’Emanuelcaf­è

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