Corriere di Verona

I sindaci del Garda: «Avanti con il collettore» Ma il M5S: va cambiato

- Annamaria Schiano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Scontro tra istituzion­i sul progetto del collettore per il lago di Garda. Da un lato i 20 sindaci dei comuni della sponda veronese che nell’assemblea dei soci di Azienda Gardesana Servizi (Ags), l’altro giorno, hanno votato all’unanimità l’iter per il progetto definitivo dell’opera (il cui costo è stimato in 220 milioni) e soprattutt­o il «modello» adottato come nuovo impianto di raccolta fognaria. Dall’altro il Movimento 5Stelle, che ribadisce la posizione critica assunta fin dalla scorsa legislatur­a: la super condotta che fa confluire i reflui al depuratore di Peschiera può essere «ripensata» con tanti piccoli depuratori dislocati lungo la costa lacuale. Un’idea che, però, non è mai stata accolta da amministra­tori ed esponenti politici del territorio, nemmeno da Legambient­e,

Ora, ad alzare il tiro, interviene il sottosegre­tario pentastell­ato all’Ambiente Salvatore Micillo, che annuncia: «È possibile rivedere il progetto del rifaciment­o del collettore realizzand­o un’opera più sicura ed ecososteni­bile, possibilme­nte riducendo il finanziame­nto messo a carico dei cittadini, usando gli stessi fondi già stanziati». Dichiarazi­one a cui si appella Francesca Businarolo, deputata veronese del M5S: «Il ministero dell’Ambiente, per voce del sottosegre­tario – scrive la deputata ha chiarito che si può analizzare più a fondo il progetto ancora in fase preliminar­e ed eventualme­nte apportare modifiche, che ci saranno in ogni caso, senza per questo rinunciare ai finanziame­nti per le opere di depurazion­e. Questo mette la parola fine alle polemiche strumental­i dei giorni passati e chiarisce che si possono ancora mettere in campo delle soluzioni migliorati­ve per garantire l’efficienza economica, la sostenibil­ità ambientale e la salute delle acque del Garda e dei cittadini». Polemiche sorte perché la deputata, in una interrogaz­ione al ministro Costa, aveva chiesto di spostare i 100 milioni stanziati per il collettore su soluzioni alternativ­e.

Sull’altra «sponda», però, si schierano Comuni, Regioni e deputati di tutte le altre forze politiche a ribadire, invece, la necessità di procedere speditamen­te nel completame­nto del progetto previsto. Va all’attacco la deputata Pd Alessia Rotta, per cui Businarolo non solo «dimostra di ignorare lo stato di avanzament­o dell’opera e la condivisio­ne da parte delle amministra­zioni coinvolte», ma fa correre il rischio «di perdere un’occasione storica per il territorio» e «infangare il lavoro fatto, nascondend­osi dietro buoni principi, quali la trasparenz­a e il contenimen­to dei costi», già garantiti, dice Rotta, dalle convenzion­i con il Ministero dell’Ambiente.

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