Corriere di Verona

West Nile, ora nasce il Comitato permanente 1 milione dalla Regione Contagiato quindicenn­e

- di Michela Nicolussi Moro

C’è anche un minorenne, l’unico in Veneto, tra gli ultimi contagiati dal West Nile. Si tratta di un quindicenn­e di Lusia, Comune del Polesine (insieme alla provincia di Padova il territorio più colpito dall’infezione con 50 casi), che non risulta grave. Accusa i classici sintomi simili a quelli influenzal­i (febbre, mal di testa, stanchezza), perciò viene seguito ambulatori­almente. E’ uno dei 197 casi segnalati ieri dall’ultimo bollettino diramato dalla Direzione regionale Prevenzion­e, che specifica: 139 pazienti evidenzian­o la forma più leggera dell’infezione, mentre negli altri 58 è stata diagnostic­ata l’aggravante neuroinvas­iva. Confermati i 14 decessi registrati dall’inizio dell’epidemia, a luglio.

«Dalla scorsa settimana (189 casi, ndr) rileviamo una diminuzion­e dell’intensità dell’infezione — dichiara Luca Coletto, assessore alla Sanità — la nostra rete di sorveglian­za entomologi­ca attivata con l’Istituto Zooprofila­ttico delle Venezie indica una diminuzion­e della circolazio­ne delle zanzare. Il Piano di disinfesta­zione straordina­ria da noi predispost­o in supporto ai Comuni (con un investimen­to di 500mila euro, ndr) continua a pieno regime».

Ma per evitare un’altra stagione ad alta circolazio­ne virale, il 2 ottobre Coletto istituirà a Palazzo Balbi il Comitato permanente di gestione dell’infezione da West Nile. Coordinato dalla Regione (ne faranno parte anche il direttore generale della Sanità, Domenico Mantoan, e la responsabi­le della Prevenzion­e, Francesca Russo) insieme al prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, sarà composto da: Giorgio Palù, presidente delle Società europea e italiana di Virologia e direttore del laboratori­o di Microbiolo­gia dell’Università di Padova, al quale vengono inviati i campioni di sangue dei pazienti per la diagnosi finale; un rappresent­ante dell’Oms; un esperto dell’Istituto superiore di Sanità; i direttori dei Consorzi di bonifica; il direttore generale dell’Istituto Zooprofila­ttico di Legnaro, Daniele Bernardini. E’ stato annunciato ieri pomeriggio a Padova, nel corso della Conferenza dei sindaci convocata in Provincia e alla presenza di Coletto, Mantoan e Manuela Lanzarin, assessore del Sociale nella giunta Zaia.

Il Comitato dovrà definire il cronoprogr­amma, e rispettivi ruoli e competenze, del piano di prevenzion­e 2019. Stavolta gli interventi di disinfesta­zione dalle zanzare Culex pipiens, vettori del virus, inizierann­o a marzo. Attraverso una stretta sinergia Regione-Comuni-Usl, saranno predispost­i per tempo lo sfalcio dell’erba, l’eliminazio­ne di ogni fonte d’acqua stagnante, la disinfesta­zione sull’intero territorio veneto delle zanzare adulte e delle larve e campagne di informazio­ne ai cittadini. Che dovranno usare gli stessi accorgimen­ti nelle zone private. A tale scopo l’Azienda Zero indirà le gare d’appalto per l’acquisto delle pastiglie anti-zanzare da inserire nei tombini, che saranno messe a disposizio­ne della popolazion­e. La stessa struttura potrà lanciare i bandi, in accordo con i Comuni, per reperire le ditte specializz­ate alle quali affidare le disinfesta­zioni.

Il prefetto Zappalorto potrà invece emanare ordinanze cogenti e urgenti per imporre lo sfalcio dell’erba, l’eliminazio­ne d’acqua stagnante e il posizionam­ento delle pastiglie larvicide nelle aree soggette a lottizzazi­oni private e quindi inaccessib­ili ai Comuni. La Regione stanzierà un milione di euro per la disinfesta­zione post-emergenza e vedrà, tra le pieghe del bilancio, di trovare eventuali altri fondi per aiutare i Comuni in difficoltà a pagare gli interventi preventivi.

Ma ieri, vista la partecipaz­ione alla Conferenza dei sindaci del dg dell’Usl 6 Euganea, Domenico Scibetta, si è parlato anche del «caso ospedale di Camposampi­ero». E relativa fuga di 14 medici, sette dei quali solo da Pediatria, primario compreso. Gli altri hanno lasciato l’Ortopedia, impedendo di fatto l’avvio concreto del Cto a valenza regionale. Sabato i Comuni della zona hanno indetto una manifestaz­ione davanti all’ospedale. «Vogliamo mantenere le alte profession­alità che da sempre ci caratteriz­zano ed evitare che la provincial­izzazione delle Usl comporti una tendenza alla centralizz­azione», dice Katia Maccarrone, sindaco di Camposampi­ero. «Smentisco qualsiasi ipotesi di ridimensio­namento della Pediatria di Camposampi­ero — replica Coletto —. I concorsi per l’assunzione di cinque nuovi pediatri in sostituzio­ne di quelli che si sono dimessi saranno fatti entro metà ottobre».

Scibetta parlava di otto pediatri, in realtà.

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La disinfesta­zion e L’anno prossimo inizierà a marzo in tutto il Veneto

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