Fiducia a Grosso per tornare alla vittoria
Il Verona domenica in campo al Rigamonti con la necessità di tornare a correre a pieno regime. Il ds gialloblù: «Una partita importante? Sì, come tutte le altre»
Si avvicina Brescia, match carico di storia che l’Hellas affronta in un momento di difficoltà. Tony D’Amico, ds del Verona, spiega: «Sarà una partita importante come tutte le altre. In Grosso c’è fiducia, il confronto è continuo: è riflessivo, ascolta e decide in base a quel che vede sul campo. Riteniamo sia l’uomo adatto per cogliere l’obiettivo».
Nessun toto-allenatore, per adesso, attorno al tecnico
Tony D’Amico Dopo Brescia avremo Palermo, Benevento e Pescara: qui la misura del nostro valore»
gialloblù, per quanto i risultati dell’Hellas siano scemati, con il rendimento che è andato in calando e le altre che hanno iniziato ad accelerare. Il Verona è scivolato al terzo posto, scavalcato dal Pescara e dal Palermo. Un eventuale tonfo a Brescia renderebbe instabile la panchina di Grosso, una vittoria (solo una nelle ultime sei giornate) rilancerebbe lui e l’Hellas, con la sosta davanti e, alla ripresa, il clou del Bentegodi col Palermo. La prossima trasferta presenta una serie di incognite. Il Verona, fuori casa, ha racimolato poco, dopo il successo di Crotone. Sconfitto a Salerno, ha pareggiato a Venezia e perso con l’Ascoli. Un andamento affannoso da invertire con un avversario, il Brescia, che sta benissimo e viene da otto risultati utili consecutivi. Secondo aspetto su cui Grosso sta lavorando a Peschiera: la precisione dell’attacco, che si è involuto, come il resto della squadra, in questo scorcio di campionato.
Fino alla gara di Venezia, l’Hellas creava molto e concretizzava poco, di seguito si è proposto a ritmo ridotto in fase di conclusione: 7 tiri in porta in tre partite, compresi i tre gol segnati tra Perugia, Ascoli e Cremonese. Terzo nodo da sbrogliare, invece, riguarda la difesa, continua a incassare una rete a ogni incontro. Una «regola» che zavorra i risultati del Verona, e che deriva non solo e non tanto da incertezze singole, ma da errori di reparto. A partire da queste carenze, si innesta l’esigenza dettata dal contingente, che dice che Alessandro Crescenzi da martedì si è fermato per il riacutizzarsi del fastidio muscolare che l’aveva costretto a saltare la gara di Ascoli. Con Alberto Almici che col Brescia non ci sarà, in quanto squalificato (è stato espulso all’intervallo della sfida con la Cremonese per un accapigliamento verbale con il direttore sportivo grigiorosso, Leandro Rinaudo), Grosso si trova a corto di terzini destri. Se Crescenzi non recupererà, l’assetto arretrato dovrà essere rivisto, con il probabile spostamento di Antonio Caracciolo sulla corsia laterale e, dall’altro lato, uno tra Jure Balkove e Fabio Eguelfi. Un intoppo in più in apertura a un filotto di duelli determinanti per il futuro prossimo dell’Hellas.
«Dopo il Brescia, il Palermo, il Benevento e il Pescara — fa D’Amico — sono grandi partite e ci daranno la misura del nostro valore».