Corriere di Verona

Passaporti, attese lunghe e prenotazio­ni on line difficili «Troppa disinforma­zione»

- An. Pe.

Ogni anno, nel Veronese, sono 5 mila in più. Praticamen­te un intero paese. Un piccolo comune che decide di ... espatriare. Sono i nuovo passaporti che vengono erogati dalla questura. Quelli che vanno ad aggiungers­i ai 130 mila che rappresent­ano la cifra annuale dei «documenti di viaggio» prodotti dagli uffici di lungadige Galtarossa. Potrebbero andare a corroborar­e il lavoro dei colleghi, alcuni degli agenti promessi dal Capo della Polizia Gabrielli qualche giorno fa. Perché se in questura a Verona c’è un ufficio in prima linea è giustappun­to quello per il rilascio dei passaporti, che elargisce una messe di «lasciapass­are» frontalier­i. Una media di 170180 documenti al giorno, a quelli sportelli. Con più di qualche utente che si lamenta dei tempi biblici per arrivare a prendere l’appuntamen­to. Tempi che per qualcuno, che non riesce neanche ad accedere all’agenda on-line sul sito della polizia diventano infiniti.

Soprattutt­o da quando è entrata in vigore la nuova procedura che ha innescato una sorta di «corsa» al passaporto. Tutti lo vogliono, insomma. Ma le attese - e non è solo il caso di Verona - sono lunghe. Anzi erano. Già, perché se adesso si devono aspettare dai 45 giorni ai due mesi massimo per avere l’appuntamen­to «quando sono arrivata racconta il questore Ivana Petricca - l’attesa era di 7 mesi».

Un «ingorgo» causato da quell’agenda on line che a livello nazionale ha cambiato gestione. «Prima erano iscrizioni senza criterio - continua il questore - e quindi abbiamo pensato a un modo per smaltire la mole impression­ante di prenotazio­ni». Il sistema è quello del «tetto». Ogni giorno sono disponibil­i 75 posti, non di più. Per accaparrar­seli bisogna quindi collegarsi all’agenda on line la mattina presto, anche per schivare le agenzie di pratiche che una volta entrate nel sistema cannibaliz­zano i posti. «In questo modo abbiamo dato un taglio netto alle attese, ma in molti non sanno di doversi collegare alla mattina e quando lo fanno trovano le liste già chiuse, quindi pensano siano bloccate. In ogni caso sto pensando di aprire l’agenda alle 15 , orario più fruibile per i cittadini», spiega Petricca. «Tra l’altro esiste un canale apposito per le urgenze e non abbiamo mai mandato via nessuno. Quello che noto è che su questo fronte c’è molta disinforma­zione anche da parte di altri enti istituzion­ali ai quali ai cittadini si rivolgono pensando di non riuscire a fare il passaporto. Non viene spiegato il meccanismo per gli appuntamen­ti e la gente resta convinta di non poterlo prendere. C’è anche il problema delle mancate disdette, vale a dire quei posti che vengono presi senza che poi nessuno di presenti agli sportelli.

E se adesso non bisogna avere fretta tra quattro mesi credo di arrivare all’obiettivo che mi sono posta: arrivare a zero giorni di attesa». Magari con l’aiuto di quegli agenti in più...

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy