Corriere di Verona

«Flat Tax e politiche fiscali, noi commercial­isti nel limbo»

Domani l’assemblea dell’Ordine. Il presidente Alberto Mion: «Il nostro futuro è nell’aggregazio­ne»

- Matteo Sorio

Le politiche fiscali del governo? «Fin qui generano incertezza». La fatturazio­ne elettronic­a? «Condividia­mo i rilievi del Garante della privacy sul problema dei dati personali». La Flat Tax? «Ci porta indietro anziché avanti». A parlare, in vista dell’assemblea di categoria in programma domani in Fiera, è Alberto Mion, presidente dell’Ordine dei commercial­isti di Verona, 1.783 iscritti.

Governo e politiche fiscali, Mion: partiamo dalla fatturazio­ne elettronic­a...

«Condividia­mo i rilievi del Garante. I dati di tutte le fatture verrebbero conservati in questo mega calderone, il Sistema d’Interscamb­io o SdI, e non c’è certezza su come sarà gestito, chi potrà avervi accesso, quindi in che modo sarà mantenuta la riservatez­za dei dati stessi. Penso alle fatture mediche col tipo d’intervento cui uno si sottopone o il numero di tesserino sanitario. Ma anche a data di nascita o numero di cellulare che possono comparire in altre fatture normali».

La fatturazio­ne elettronic­a in sé è positiva?

«L’Agenzia delle Entrate parla di recupero imponente dell’evasione. E con quel principio siamo d’accordo. Tuttavia già nell’attuale sistema c’erano strumenti di contrasto, come l’obbligo di trasmissio­ne periodica dello “spesometro”».

E la Flat Tax?

«Una criticità riguarda gli studi profession­ali perché la Flat Tax incentiva le piccole partite Iva. Nulla contro di loro ma il futuro della nostra profession­e, e non solo, è nell’aggregazio­ne e specializz­azione. Il commercial­ista singolo che fa tutto non esiste più, esistono semmai realtà importanti dove più colleghi, meglio se giovani, si mettono insieme ognuno con la propria specializz­azione: imposte, contenzios­i, principi contabili di bilancio. Inoltre la Flat Tax va contro quel che sta succedendo all’estero».

Cioè?

«Trump sta incentivan­do le grosse aziende, affinché vadano negli Usa per garantire crescita e sviluppo, perché quando arriva un grosso gruppo ce n’è per tutti, comprese le piccole partite Iva. Misure simili le vediamo in Francia. Da noi si torna indietro con un sistema a decrescere: chi fattura 70-80 mila euro farà di tutto per stare dentro la soglia dei 65 mila euro, stando fermo o cadendo nella tentazione del “nero”».

Una Flat Tax ch’escludesse le partite Iva con quote in Srl penalizzer­à le start up?

«Spero che ciò valga solo per chi svolge la medesima attività: se apro una partita Iva da commercial­ista e divento anche socio in uno studio non posso cumulare le due cose. Ma se un giovane ingegnere la partita Iva e poi con altri soggetti brevetta un determinat­o prodotto, facendo quindi l’imprendito­re, allora i vantaggi fiscali dovrebbero essere cumulabili».

In tutto ciò il lavoro dei commercial­isti come cambia?

«Il core business è passato da contabilit­à e dichiarazi­one dei redditi alla consulenza. Vedi l’aiuto all’imprendito­re nella sua attività, dalla gestione del credito alla ricerca dei finanziame­nti: oggi per portare a una banca un business plan credibile è importante anche la nostra figura».

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La categoria Alberto Mion presidente dell’Ordine die Commercial­isti di Verona che domani presiederà l’assemblea annuale in fiera

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