Quarant’anni di musica, Fortis in concerto
Il cantautore a Castelnuovo sul Garda celebrerà domani una lunga carriera «Sono stato il primo a fare rap». Nell’ultimo lavoro un brano su Venezia
«Sarà un concerto piano e voce, una performance molto energica che racconterà tutta la carriera con una produzione video che interagirà con l’esibizione stessa». Una carriera lunga 40 anni (e 16 album in studio) quella di Alberto Fortis che domani suonerà al teatro Comunale di Castelnuovo del Garda (ore 21, info www.albertofortis.it). Per festeggiare il 40ennale del sul primo disco «Alberto Fortis», ha appena pubblicato «4Fortys», un doppio album che, nel primo cd, contiene tutto Lp del 1978 risuonato solo piano e voce.
Il concerto seguirà questa traccia?
«Nella tournée non ci sarà l’esecuzione integrale dell’album ma una scaletta che comprenderà sì tante canzoni di quel disco, ma che si distenderà su tutta la carriera, fino all’ultimo singolo, uno degli inediti del secondo cd di “4Fortys”, Venezia».
Perché ha voluto dedicare un brano a Venezia?
«Venezia è la bellezza contrapposta al vuoto diffuso di oggi. Quando c’è bellezza, cultura e dignità, e si educa al rispetto di queste cose, l’ignoranza, la violenza e la volgarità attecchiscono meno».
La nuova versione elettronica di «Milano e Vincenzo» di «4Fortys» ha un inserto rap. È un genere che ama?
«Sono stato il primo in Italia a fare uno pseudo rap con
Plastic Mexico nell’album “El niño” del 1984. Mi piace molto il rap autentico di 50 Cent o Eminem, gente che ha una motivazione sociale per essere rapper. In Italia mi piace il rap molto personale di Caparezza e qualcosa di Sfera Ebbasta e Ghali. Il vero pericolo per la miriade di rapper nostrani è l’uniformità e la mancanza di un vissuto da raccontare che li porta a cantare solo di stereotipi e volgarità».