Bastonate al sindacalista dei Cobas
Ha raccontato di essere stato preso a bastonate da tre uomini con il volto coperto, il sindacalista di Adl Cobas che l’altra sera è stato aggredito mentre rientrava a casa dopo il lavoro.
È stato vittima di quel caporale indiano che poi ha denunciato. E da lì ha deciso di portare avanti i diritti suoi e di altri lavoratori. Lo ha fatto diventando delegato sindacale. Ma l’altra sera è stato aggredito e brutalmente picchiato. E probabilmente alla base di quella violenza c’è proprio la sua scelta di campo. Vittima di quella che per i suoi compagni di lotta è un’aggressione anche alle loro battaglie è un delegato del sindacato Adl Cobas di un magazzino di logistica alimentare a Belfiore. L’uomo l’altra sera é stato aggredito sotto casa, mentre rientrava dal suo turno di lavoro, da tre persone, a volto coperto e armate di bastoni. Un attacco violento, tanto che ha riportato numerose lesioni alla testa, alle gambe e su tutto il corpo e si è reso necessario il ricovero all’ospedale di San Bonifacio. Il tam tam dell’aggressione si è sparso su Facebook . «In queste settimane è scritto sulla pagina dell’Adl Cobas di Verona - é in corso uno stato di agitazione nei magazzini della logistica agroalimentare e martedì pomeriggio lavoratori iscritti ad Adl Cobas della Cooperativa Sky coop si sono fermati in solidarietà nei confronti di un delegato di un magazzino a Mestrino, nel Padovano. Inoltre la persona aggredita é uno dei delegati più attivi nella lotta al caporalato, denunciato pubblicamente alcuni mesi fa da Adl Cobas. Il mese scorso avevamo poi denunciato un altro caso di caporalato a Belfiore che coinvolge un socio lavoratore di una cooperativa. Queste aggressioni di stampo mafioso non fermeranno le nostre battaglie contro lo sfruttamento e per i diritti dei lavoratori». E, in chiusa, lo slogan di Adl Cobas: «Tocca uno, tocca tutti».