Corriere di Verona

Tentò di violentare una donna, chiesti 2 anni

L’agguato avvenne in casa quando il marito era assente. La vittima morse l’aggressore

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Lei, una marocchina di 41, ha raccontato di essersi svegliata con uno sconosciut­o steso accanto a lei nel letto che ha iniziato a palpeggiar­la e a tentare di denudarla. Lui, indiano senza fissa dimora di 37 anni, ha spiegato invece di essere stato invitato in casa dalla donna per saldare un vecchio debito di 50 euro relativo a una precedente prestazion­e sessuale. Due versioni contrappos­te, sulle quali è chiamato a pronunciar­si la prossima settimana il Collegio presieduto dal giudice Sandro Sperandio. Nel corso dell’udienza in tribunale, il pm Elisabetta Labate al termine della sua requisitor­ia ha chiesto una condanna a due anni per l’imputato assistito dall’avvocato Simone Ghirotto. Nessuna parte civile in aula: la vittima e il presunto aggressore, da anni sono ormai irreperibi­li. E il processo si è basato sopratutto sulle dichiarazi­oni che i due avevano rilasciato ai carabinier­i il 27 settembre del 2016. Quella mattina, la donna, che all’epoca era residente a Cologna Veneta con il marito, era rimasta sola in casa. Al risveglio, si era ritrovata in camera l’indiano Raja Singh che, dopo averle messo una mano sulla bocca, l’aveva iniziata a toccare nelle parti intime. Lei aveva raccontato di aver morso alla mano il suo aggressore e di averlo costretto alla fuga. Lui, rintraccia­to dai carabinier­i aveva fornito una versione totalmente differente: nessun agguato, ma solo una discussion­e in merito a quei cinquanta euro che la donna pretendeva da lui per una precedente prestazion­e sessuale. Il verdetto è atteso per venerdì prossimo.

Versioni opposte La replica: nessun abuso, si trattava solo di una questione di denaro

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