Sciopero dell’autotrasporto, il traffico in tilt in tangenziale
Mano destra che «strizza» la leva del cambio, piede sinistro pigiato sulla frizione, fino in fondo. Ma l’ebbrezza provocata dal passaggio dalla prima alla seconda marcia, dura lo spazio di pochi secondi. È già tempo di schiacciare di nuovo il freno per evitare un tamponamento che potrebbe solo aggravare ulteriormente una mattinata iniziata all’insegna del traffico. Ore 9 di lunedì 14 gennaio in zona Quadrante Europa: interminabile serpentone di veicoli incolonnati proprio di fronte all’ingresso dell’Interporto.
È l’effetto dello sciopero nazionale indetto dai sindacati dei lavoratori dell’autotrasporto merci per protestare contro le modifiche al regolamento europeo sugli orari di lavoro e di riposo degli autisti. Al centro dell’aiuola della grande rotonda di via Sommacampagna, una ventina di manifestanti con volanti e bandiere dei tre sindacati confederali: Fit Cisl, Uiltrasporti e Filt Cgil. Nessun blocco, ma basta avvicinarsi ai finestrini di ogni singolo mezzo in transito per congestionare la viabilità in tutta la zona Sud della città. I rallentamenti, ieri, iniziavano già in via Albere e a Caselle di Sommacampagna la situazione era la stessa. «Entro qualche settimana il Consiglio Europeo è chiamato a pronunciarsi sulle modifiche al Regolamento Cee 561/2006 - spiegavano i rappresentanti delle tre sigle, Raffaello Fasoli (Cgil), Gianluca Di Filippo (Cisl) e Roberto Canegrati (Uil) -. Le modifiche comportano inaccettabili cambiamenti sulle condizioni di lavoro dei camionisti che si vedranno costretti a riposare dopo tre settimane di lavoro ininterrotte solo da 24 ore domenicali. Qui, oltre al rischio per la salute degli autotrasportatori, stiamo parlando anche di sicurezza stradale perché un autista stravolto, è un pericolo per tutti».
Polizia municipale chiamata al superlavoro per cercare di evitare la paralisi, ma il serpentone procedeva a rilento stritolando tra le sue spire la pazienza di chi non sapeva nulla dello sciopero e si è trovato imbottigliato nel traffico. E allora vai di clacson e maledizioni urlate nel silenzio ovattato del proprio abitacolo. Inutile valvola di sfogo: per percorrere le poche centinaia di metri tra l’ingresso del Consorzio Zai e la rotonda all’ingresso del Quadrante, ci voleva più di mezz’ora. Sul posto anche Digos e carabinieri, ma tutto si è svolto nella relativa calma. Alle 10, come previsto, il presidio è stato smobilitato e la viabilità è tornata rapidamente a scorrere. Prima della seconda tranche di protesta e volantinaggio, dalle 16 alle 19. Frizione, cambio, freno. Si ricomincia.