In autostrada con venti chili di eroina
Soave, blitz dell’Arma. In cella un camionista e un profugo, che poi tenta il suicidio
Sorpresi sul fatto. Scoperti con le mani strette attorno a quel borsone al cui interno si nascondevano 20 kg di «eroina purissima». In carcere a Montorio sono finiti un camionista olandese e un profugo nigeriano che, durante il fine settimana, ha tentato di ammazzarsi in cella. Autostrada A4, area di sosta Scaligera Est: mancavano pochi minuti alla mezzanotte di venerdì quando i militari dell’Arma hanno assistito allo scambio di droga «in diretta».
Sorpresi sul fatto. Scoperti con le mani strette attorno a quel borsone al cui interno si nascondevano 20 kg di «eroina purissima». In carcere a Montorio sono finiti un camionista olandese e un profugo (richiedente asilo alla Questura di Catanzaro) nigeriano che, durante il fine settimana, ha tentato di ammazzarsi in cella.
Lo scorso weekend, i carabinieri di Padova erano lì ad aspettarli. Autostrada A4, area di sosta Scaligera Est: mancavano pochi minuti alla mezzanotte di venerdì quando i militari dell’Arma hanno assistito allo scambio di droga «in diretta». Un individuo di colore, con un voluminoso borsone tra le mani, è arrivato con un taxi ed è salito sulla cabina di un camion parcheggiato nell’area di sosta. Poco dopo il primo, il nigeriano, è sceso dall’autoarticolato senza tenere più il borsone con sé: qualche minuto dopo è salito di nuovo sul Tir e a quel punto i carabinieri hanno fatto irruzione nel mezzo pesante. A metterli sulle tracce di quei due trafficanti era stata la precisa «soffiata» di un loro informatore: un appostamento e un blitz, quelli attuati dal 112 a Soave, che alla fine sono sfociati nel sequestro di 20 kg di eroina e nell’arresto di enreparto trambi i corrieri. Antonius Franciscus Hooghiemstra, cittadino dei Paesi Bassi, 54 anni, e Adelaja Abodunrin, nordafricano di 41 anni, sono finiti in carcere a Montorio dove ieri mattina era previsto il loro interrogatorio all’udienza per la convalida della misura cautelare. Davanti al giudice per le indagini preliminari Marzio Bruno Guidorizzi, però, si è presentato solo uno dei due: tra sabato e domenica, infatti, il nigeriano ha tentato di togliersi la vita impiccandosi. Fortunatamente è stato soccorso in tempo e adesso si trova ricoverato al di Psichiatria del Polo Confortini, dove oggi si recherà lo stesso gip Guidorizzi per sentire, se sarà in grado di parlare, la sua versione dei fatti. Sia il nordafricano che il complice sono assistiti dall’avvocato Corrado Perseghin: all’interrogatorio di ieri, l’olandese ha ammesso i fatti e chiesto scusa. Ha aggiunto di versare in una situazione di grave difficoltà economica e di essersi prestato a quello scambio di droga perché ne aveva «estremo bisogno». Titolare dell’inchiesta per traffico di stupefacenti è il pubblico ministero Beatrice Zanotti, che ha sollecitato per entrambi i pusher la custodia cautelare in carcere. Misura che ieri, al termine dell’audizione in carcere, il gip ha effettivamente imposto nei confronti dell’olandese: oltre alla gravità dei fatti contestati, a pesare contro il 54enne risultano il rischio di fuga e di reiterazione del reato. Secondo la difesa, però, la dinamica che i fatti potrebbe portare a un alleggerimento della posizione del camionista, che di fatto avrebbe tenuto con sè il carico di droga sol per un brevissimo lampo di tempo, fino all’irruzione dei carabinieri a bordo del suo mezzo pesante.