Corriere di Verona

Gelicidio, maxi incidente con 50 veicoli e 40 feriti Tendopoli e inchiesta Anas

- Andrea Alba

La strada è un canalone di ghiaccio. E le ruote di auto e camion scivolano come pattini sul fondo gelato: dieci, venti, alla fine circa cinquanta mezzi piroettano impazziti, vanno fuori strada, si accartocci­ano gli uni contro gli altri. Il disastro si è chiuso con un bilancio di 38 feriti ed è avvenuto ieri mattina poco dopo le 7 sulla strada statale Valsugana a Primolano (frazione di Cismon del Grappa), nella corsia che da Trento porta a Bassano. Una ventina di metri all’interno del territorio veneto, un piccolo tratto in curva in cui è accaduto di tutto: fra gli incidenti – molteplici – pure un’ambulanza che è finita addosso a un fuoristrad­a dei carabinier­i.

Il principale «colpevole» sembra essere un fenomeno imprevedib­ile quanto raro, perlomeno in Italia. Il nome tecnico è gelicidio («icy glaze» in inglese, in Canada dove è ben più frequente) e si riscontra quando la pioggia che cade ghiaccia istantanea­mente a contatto col suolo. «Ieri mattina intorno alle sei qui ha piovuto. Una pioggerell­ina “stupida” – allargano le braccia al Kiss Bar a Tezze di Grigno – ma in mezz’ora è diventata una lastra di ghiaccio. Una sorta di vetrata sopra tutta la strada». E dalle sette, nel breve tratto in curva in discesa verso il Veneto, gli automobili­sti hanno improvvisa­mente scoperto che il volante e il pedale del freno non rispondeva­no più. Accessori inutili: in un primo, maxi tamponamen­to sono finite venti auto e camion. Altri urti e uscite di strada, voli di 5 metri in un canalone, si sono verificati dietro. Immediati gli allarmi: sono arrivate ambulanze da Crespano (Treviso), Vicenza, Bassano, Trento, Primiero, Borgo Valsugana, oltre a vigili del fuoco, polizia dell’Unione Valbrenta, polstrada di Bassano, Vicenza e Schio, carabinier­i. Una mobilitazi­one massiccia. Sull’asfalto mutato in ghiaccio «si riusciva a muoversi solo appoggiand­osi a qualcosa» racconta un operatore del 118: un mezzo di soccorso in arrivo ha colpito l’auto dei militari della stazione di Castello Tesino mandandola a schiantars­i contro un camion. Fortunatam­ente in quel momento erano scesi a dare aiuto. «Il carro attrezzi mi ha “pattinato”, letteralme­nte, per un centinaio di metri senza che potessi far nulla. Poi per fortuna si è fermato» descrive Valentino Bassani, del soccorso stradale Fratelli Bassani di Arsiè (Belluno).

I soccorrito­ri hanno chiuso entrambi i sensi di marcia, pure quello da Bassano a Trento nei tre chilometri dal bivio per Feltre fino a Tezze di Grigno. Il blocco è stato tolto soltanto alle 13.30. Trentanove in tutto hanno riportato fratture o contusioni, fra cui una giornalist­a andata sul posto per documentar­e l’accaduto. Sulle corsie libere la Croce Rossa Italiana ha allestito delle tende dove sono stati medicati 24 feriti meno gravi mentre l’elisoccors­o, da Trento, ha fatto la spola per portar via cinque persone ferite in modo piuttosto serio, con fratture al bacino: sono andati all’ospedale trentino Santa Chiara e nessuno risulta in pericolo di vita. «Davanti avevo una Opel Mokka, l’ho vista fare due o tre giravolte su sé stessa e poi schiantars­i. In qualche modo sono riuscito a frenare, ma una Mercedes che mi seguiva mi ha centra-

I testimoni Sembrava un’apocalisse, non si riusciva a stare in piedi per il ghiaccio E come al solito non c’è stata manutenzio­ne, non c’erano spargisale

to sfondandom­i la ruota. E dietro avevamo tre camion: è solo grazie all’Altissimo se siamo ancora qui» racconta un operaio musulmano 50enne residente a Grigno. L’amico Mauro Voltolin l’ha raggiunto dal paese poco dopo lo scontro: «Sembrava un’apocalisse – osserva -. Sul ghiaccio non si camminava. Allo stesso tempo, però, mi chiedo se nel tratto veneto fosse stato sparso o no il sale». È un dubbio avanzato da molti ieri, anche se alle forze dell’ordine risulta che alle sei di mattina uno spargisale era passato. L’Anas comunque ieri ha annunciato verifiche interne per accertare «se sono state svolte le attività antigelo, attraverso mezzi spargisale, previste».

Nella Valsugana - da decenni oggetto di dibattito fra Veneto e Trentino per una nuova progettazi­one – nell’inevitabil­e coda che si è formata dietro agli incidenti c’era anche il sindaco di Cismon, Luca Ferrazzoli. «Sono sceso a dare una mano. Polemiche sulla manutenzio­ne? Nutro dei dubbi, non si rimaneva in piedi né di qua né di là del confine».

Le polemiche però sono destinate a montare. «Il ghiaccio sull’asfalto non è certo una causa difficile da prevedere – accusa il consiglier­e regionale della Lega Nicola Finco, pure lui ieri rimasto imbottigli­ato in coda - significa che, come al solito, dallo Stato non c’è stata nessuna manutenzio­ne né intervento preventivo. Basta: chiediamo al ministro Danilo Toninelli di sbloccare la situazione o di concedere ampia autonomia alla Regione». E il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Stefano Fracasso, aggiunge: «Questa arteria deve avere la priorità negli investimen­ti anche rispetto alla Valdastico Nord. Qui abbiamo centri urbani, traffico pesante, pendolari: una mobilità mista più vulnerabil­e di altre».

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 ??  ?? 44 Gli automobili­sti protetti dal freddo con coperte termiche
44 Gli automobili­sti protetti dal freddo con coperte termiche
 ??  ?? 21 Alcune delle auto e camion coinvolti nel maxi incidente di ieri mattina, causato dal ghiaccio formatosi durante la notte2 Due dei feriti sistemati nella tendopoli allestita dalla Protezione Civile
21 Alcune delle auto e camion coinvolti nel maxi incidente di ieri mattina, causato dal ghiaccio formatosi durante la notte2 Due dei feriti sistemati nella tendopoli allestita dalla Protezione Civile
 ??  ?? 33 Un’auto finita nella scarpata dopo lo schianto con gli altri mezzi
33 Un’auto finita nella scarpata dopo lo schianto con gli altri mezzi

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