Corriere di Verona

Amianto sulle navi, assolti otto ammiragli

- Roberta Polese © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Assolti perché il fatto non sussiste». Mentre il giudice Chiara Bitozzi leggeva la sentenza ieri a Palazzo di giustizia a Padova, negli occhi dei tanti militari giunti in aula sono scorse lacrime di amarezza e rabbia. E alla fine del lungo elenco di non colpevoli, il risentimen­to ha preso voce e corpo: «Vergogna, quei 1100 morti oggi li avete ammazzati un’altra volta» hanno urlato. Si è chiuso così il processo «Marina 2» che ha visto imputati tredici persone tra ammiragli e vertici della Marina militare che dagli anni ’80 ad oggi si sono succeduti al comando della flotta italiana, imputati per omicidio colposo e lesioni nei confronti dei loro sottoposti, costretti a lavorare nelle «navi di amianto» ad ammalarsi e a morire per le particelle letali inalate nel corso degli anni. Centinaia i morti e i malati che oggi stanno combattend­o contro dolorose chemiotera­pie e interventi. Non nasconde l’amarezza il legale delle associazio­ni delle vittime, Giovanni Chiello: «Otto anni per arrivare a questo punto, la sintesi di questo dibattimen­to è riassunto nelle parole delle famiglie delle vittime – spiega – qui ci sono vedove, orfani, stanno dicendo a loro che la morte dei loro congiunti è senza colpevoli». Il processo era incardinat­o a Padova dal 2009, quando l’allora gip Paola Cameran, nel corso del primo processo «Marina 1» per due vittime padovane di mesoteliom­a, emise un’ordinanza che raccolse tutte le indagini sulla marina militare e le morti di amianto, facendo diventare Padova la procura capofila.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy