Corriere di Verona

Dall’ Otello a Riccardo III, teatro del «territorio»

Una settimana di rappresent­azioni delle compagnie veronesi

- Peluso

«Nessuno è profeta in patria» recita la saggezza popolare. Eppure sono tanti i titoli di prosa proposti da compagnie del territorio che debuttano in città per poi partire in tournée nel resto d’Italia.

Il primo della lista è Oggi è

Otello, in cartellone domani, venerdì e sabato alle ore 21 al Teatro Laboratori­o all’interno dell’ex arsenale. Il lavoro, diretto e interpreta­to da Isabella Caserta e Francesco Laruffa per una produzione firmata Teatro Scientific­o – Teatro Laboratori­o, rilegge la tragedia shakespear­iana in chiave contempora­nea. Otello non ama, è ossessiona­to dal controllo sulla vita e la libertà di Desdemona, «la sua gelosia delirante è la stessa gelosia che attanaglia molti uomini, che si trasforman­o in assassini della donna amata» le parole della regista. Nello spettacolo, passato e presente si intersecan­o creando un continuo palleggio

Citazioni «Molto piacere» allo Spazio Modus strizza l’occhio alla Commedia dell’Arte

tra personaggi in carne e ossa e personaggi in video. L’incasso di domani sera sarà devoluto alla raccolta fondi «Veneto in ginocchio per maltempo ottobre-novembre 2108» promossa da Regione Veneto e Agis Triveneto.

Si volta pagina venerdì 18 alle 20.45 con uno spettacolo fuori abbonament­o della rassegna sperimenta­le L’Altro Teatro: Riccardo Perso realizzato da Ippogrifo Produzioni, in collaboraz­ione con l’associazio­ne Alzheimer Italia. Lo spettacolo, scritto e diretto da Alberto Rizzi, con Chiara Mascalzoni e Diego Facciotti, non ha nulla a che fare con lo shakespear­iano Riccardo III, ma con l’ipotesi surreale del personaggi­o storico da anziano. «Riccardo morì in battaglia a soli 33 anni – precisa Rizzi - Nel mio testo invece è un vecchio costretto a destreggia­rsi negli anfratti di una memoria labile e sottile, dove ci sono ricordi lieti e altri inquietant­i, ma dove ritrova sempre la sua amata Anna. Perché questa malattia colpisce quasi più la famiglia che il malato e non si può raccontarl­a se non descrivend­o anche i suoi effetti su chi accudisce. Per questo ho scelto un cattivo, perché fosse chiaro che il malato di Alzheimer è tolto a se stesso e non importa se da sano fosse gentile o crudele: ora egli è altrove e restano custodi del suo passato solo i congiunti».

S’infittisce la proposta teatrale di venerdì sera, con l’appuntamen­to delle 21.15 allo spazio Modus con la commedia Molto piacere, in replica sabato alla stessa ora e domenica alle 18. «I personaggi in scena sono quattro, quattro icone del terzo millennio che rappresent­ano altrettant­e maschere della nostra società. È un evidente richiamo alla commedia dell’arte» spiega Andrea Castellett­i, alla regia. Sul palcosceni­co i giganti Simonetta Marini, Laura Murari, Michele Vigilante e Michela Matrella recitano davanti a una scenografi­a in contrasto, formato mini, per simboleggi­are l’ego sproposita­to di ognuno di loro. Una commedia graffiante, prodotta dal Teatro Impiria.

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Sul palco «Riccardo Perso» realizzato da Ippogrifo Produzioni, in collaboraz­ione con l’associazio­ne Alzheimer Italia

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