Corriere di Verona

Fugatti e Zaia a patti per la Valdastico Nord «Uscita a Rovereto sud»

- Annalia Dongilli

Torna, all’indomani del maxi incidente che si è verificato sulla Valsugana, ad aprirsi il caso Valdastico nord. Operatori e sindaci hanno ribadito l’importanza di realizzare l’arteria autostrada­le per decongesti­onare la Valsugana. E «hanno ragione» per il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che rilancia: «Nelle prossime settimane incontrere­mo la regione Veneto per stabilire quale sia la migliore ipotesi di tracciato». Un assist che Luca Zaia è pronto a trasformar­e in gol: «Benissimo, giusto che Trento decida per il proprio territorio, purché non si riveda il tracciato in Veneto». A gelare le aspettativ­e ci pensa però il collega altoatesin­o Arno Kompatsche­r secondo il quale «la Valdastico non risolve i problemi del Trentino Alto Adige, anzi può crearne qualcuno».

Lunedì mattina, a causa di una pioggia improvvisa prima delle 7 poi gelatasi al suolo, la Valsugana tra Primolano e Tezze si è trasformat­a in una pista da pattinaggi­o: 45 mezzi sono stati coinvolti e 39 persone sono rimaste ferite. In molti sono tornati a chiedere a gran voce la Valdastico per decongesti­onare il traffico dell’arteria stradale. «Ha ragione chi chiede la Valdastico» interviene Fugatti, che precisa: «È chiaro che il gelicidio non dipende né si risolve con la realizzazi­one dell’infrastrut­tura. La Valdastico non cancella gli incidenti stradali. Però è ovvio che un fautore di questo progetto come me non può che ribadire che di certo decongesti­onerà il traffico». Lucia Coppola, consiglier­a provincial­e di Futura 2018, ha presentato un’interrogaz­ione per capire se ci siano fughe in avanti da parte di Piazza Dante su questa discussa opera. In particolar­e Coppola si chiede se sia già in corso uno studio di fattibilit­à commission­ato dallo stesso Fugatti. «Non ho chiesto alcuno studio di fattibilit­à» chiarisce il presidente che definisce poi la road map: «Nelle prossime settimane avremo un incontro con la Regione Veneto per stabilire quale sia la migliore ipotesi di percorso». In passato si era parlato di uscita a Trento, poi a Besenello, a nord di Rovereto. Per Fugatti l’opzione valida è quella «dell’uscita a Rovereto sud». Si parla di un tracciato di circa 40 chilometri da Piovene alla città trentina con numerosi tratti in galleria secondo i progetti. «Se si decidesse di proseguire con l’ipotesi da noi sostenuta a quel punto faremo lo studio di fattibilit­à». Fugatti sfonda una porta aperta con Zaia: «Per noi va benissimo, purché non venga modificato il tracciato nel territorio del Veneto perché significhe­rebbe rimettere in discussion­e tutto— ragiona — Quello che accade nel territorio trentino è giusto che sia deciso dal presidente della Provincia di Trento».

A mettere però i bastoni tra le ruote di Fugatti ci pensa Arno Kompatsche­r della Stella Alpina, appena uscito da un complesso iter che ha portato alla formazione della giunta con Lega e Svp per la Provincia di Bolzano. «Non credo che la Valdastico — ragiona il governator­e — risolva problemi per il Trentino-Alto Adige: invece ne può creare qualcuno. Semmai può essere un progetto d’interesse per il Veneto».

Fugatti Incontrerò la Regione Veneto nelle prossime settimane Zaia Benissimo ma a patto che non si tocchi il tracciato veneto

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