Corriere di Verona

«Ma quale secessione... È ora di metterla giù dura sarà un bene pure per il Sud»

- M.Za.

Difficile che Luciano Vescovi, alla guida VICENZA della Confindust­ria berica perda il suo aplomb. Eppure alla parola «autonomia» la voce si fa tesa.

All’indomani dei distinguo del presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia in merito all’autonomia che necessiter­ebbe di «clausole di salvaguard­ia» per tutelare il Sud, le chiedo: come la vedono i suoi associati?

«Senta, io ho duemila associate, se li intervista­sse uno per uno otterrebbe la stessa risposta: l’autonomia è “il” tema, l’elemento dirimente per parlare di futuro». Addirittur­a...

«Oh sì. Però è bene, anche per contestual­izzare le dichiarazi­oni di Boccia, non far confusione sull’oggetto del contendere. Qui nessuno parla di volontà divisiva o di contrappos­izione Nord-Sud che non sono mai appartenut­e a Confindust­ria e che non devono appartener­ci, qui la questione è un’altra». Cioè? «Questo modello di Stato-Regioni che ha ormai passato la cinquantin­a non è efficiente e non risponde ai criteri di buona amministra­zione. Le Regioni sono macchine arrugginit­e che hanno bisogno di una profonda rivisitazi­one. Allora il tema dell’autonomia, abbinato alle riforme istituzion­ali, diventa centrale e per gli imprendito­ri e per i cittadini. Ma le dirò di più, l’abbinata di cambiament­o necessario diventa prioritari­amente soprattutt­o per imprendito­ri e cittadini del Sud Italia». Pare una replica neppure troppo velata a Boccia...

«La contrappos­izione è tra chi ha voglia di cambiament­o delle istituzion­i e chi vuole mantenere lo status quo. Bene, noi siamo per il cambiament­o dell’assetto istituzion­ale visto che “cambiament­o” sembra il termine più in voga...Voglio essere diretto: per come viene amministra­ta la Sicilia va commissari­ata nell’interesse dei siciliani, non dei veneti». È evidente che il suo giudizio sull’amministra­zione in Veneto è positivo.

«Sì, il Veneto funziona perché c’è uno sforzo immenso e una condivisio­ne che portano ad una buona amministra­zione e, quindi, a una buona politica. Perché Zaia viene venerato qui in regione? Perché nonostante i forti limiti di questo assetto istituzion­ale amministra bene la cosa pubblica, a partire dalla sanità».

Eppure continua a soffiare il vento del no. C’è chi teme il solco fra Nord e Sud si approfondi­sca con l’autonomia...

«È un equivoco di fondo: l’autonomia non deve dividere l’Italia per nessun motivo bensì deve portarla verso un modello di gestione pubblica Come? efficiente. E misurabile».

«Partendo da quei costi standard che diventano il cardine dell’autonomia. Che poi, il costo standard è un concetto che deriva dalla contabilit­à industrial­e. In quel contesto è un parametro per valutare l‘efficienze e anche un obiettivo da raggiunger­e per misurare i passi in avanti. Perché, anche nel pubblico, al momento non c’è corrispond­enza fra incarichi e responsabi­lità. Il risultato è che amministra­re bene o male non modifica il risultato. Per selezionar­e una classe dirigente di qualità, soprattutt­o al Sud, bisogna poterla misurare. Ecco perché il costo standard diventa cruciale. Va sostituito alla dipendenza economica del Sud dallo Stato centrale. Ed è questo che affossa il nostro Mezzogiorn­o ricco, invece, di profession­alità e potenziali­tà frustrate».

La Lega dice che se non passa l’autonomia cade il governo, deve continuare sulla linea dura?

«Credo sia tempo di metterla giù dura altrimenti non succederà niente. Sono troppi anni che discutiamo. Ora, per cortesia, dalla Tav all’autonomia non giriamoci ancora in tondo. Zaia sta portando avanti la volontà di un territorio. E non si parli di secessione, quella appartiene alla storia patria degli Stati Uniti».

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 ??  ?? Confindust­ria In alto l’articolo del Corriere del Veneto su Boccia, a sinistra Luciano Vescovi presidente di Confindust­ria Vicenza
Confindust­ria In alto l’articolo del Corriere del Veneto su Boccia, a sinistra Luciano Vescovi presidente di Confindust­ria Vicenza

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