Anche Confalonieri tra la folla a Bardolino per l’addio a Luana, moglie di Brancher
Tantissima commozione nella chiesa parrocchiale San Nicolò gremita da circa duemila persone: mondo politico e comunità lacustre, ieri pomeriggio, hanno partecipato all’ultimo saluto a Luana Maniezzo, mancata a soli 54 anni, moglie di Aldo Brancher, 75 anni, già deputato, sottosegretario e ministro nei governi di Silvio Berlusconi, con cui ha avuto un lungo sodalizio politico.
La signora Brancher lascia tre figli poco più che adolescenti: Chiara, Alessandra e Andrea, i suoi genitori Bruno ed Annamaria e il fratello Luca. Un’intera famiglia distrutta dal dolore, piegata su se stessa, che ha trovato conforto nell’abbraccio collettivo della comunità e nelle parole di don Giovanni Ottaviani, a sua volta legato da amicizia personale. La famiglia Brancher, infatti, è molto religiosa, considerato che l’ex ministro è stato in gioventù sacerdote paolino, prima di abbandonare la tonaca per sposarsi con la madre dei suoi tre figli. Giunti a Bardolino, con i bambini ancora piccoli alla fine degli anni Novanta, hanno aperto un’azienda agricola a Cisano. Nella loro villa, nel 2007, fu anche siglato, alla presenza di Berlusconi e Umberto Bossi, il patto da cui ne uscì la candidatura a sindaco di Verona di Flavio Tosi.
Presente alle esequie anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, (in probabile rappresentanza di Silvio Berlusconi). Brancher è stato dirigente di Publitalia, la concessionaria pubblicitaria del gruppo del Biscione. Tra la folla di cittadini molti sindaci dei comuni gardesani, dirigenti provinciali e regionali di Forza Italia, ex deputati e onorevoli in carica, tra cui Pieralfonso Fratta Pasini, Davide Bendinelli, il bellunese Dario Bond, (Brancher è anch’esso di origine bellunese), il senatore Massimo Ferro, l’ex assessore regionale Tiziano Zigiotto, il presidente di Confcommercio e dell’aeroporto Catullo Paolo Arena. Nel primo banco in chiesa, a fianco della famiglia Brancher anche Daniele Polato, assessore del Comune di Verona storicamente legato a Brancher e profondamente commosso nel condividere lo stesso dolore: anch’egli, nell’aprile 2018 ha perso per la stessa malattia la moglie Elisabetta di soli 42 anni.
A margine è stato il senatore Massimo Ferro a ricordare la sofferenza di Luana. «Sono qua per umana vicinanza. Con la signora Brancher ci siamo conosciuti ad inizio 2018 proprio in occasione delle chemioterapie che abbiamo condiviso all’ospedale di Negrar», racconta Ferro, che non ha mai nascosto la battaglia che sta conducendo a sua volta contro il male, definito nell’omelia da don Ottaviani «la bestia che ha vinto».
Il parroco con Luana teneva uno stretto legame, anche epistolare e in versione moderna. «Nei suoi tanti messaggi whatsapp che mi mandava – ha confidato alla folla presente in chiesa - iniziati a giugno 2015, Luana mi diceva che aveva paura e si sentiva fragile, ma sapeva che Dio esiste e l’avrebbe accolta con sé. Ma la sua grande preoccupazione era per i figli, “i miei ragazzi” come li chiamava, e mi ha esplicitamente chiesto di occuparmi di loro, impegno che rispetterò. L’ultimo messaggio me lo ha inviato il 25 dicembre 2018, alle ore 17,47: non più parole, ma solo una faccina che manda un bacio a forma di cuore, è stato il suo congedo». La salma della signora Brancher, poi, è stata tumulata nel cimitero di Bardolino.