Corriere di Verona

Le visioni della danza Tributo a Pina Bausch

Le iniziative per i più piccoli in collaboraz­ione con la Compagnia Naturalis Labor Spettacoli ed esposizion­i realizzati dal Teatro Stabile a dieci anni dalla scomparsa della coreografa. Si parte sabato con «Signs». In mostra le fotografie di Tauro

- Barbara Codogno

«Ci sono cose che si dicono con le parole. Ma ci sono momenti in cui si rimane senza parole, completame­nte perduti e disorienta­ti. A questo punto, comincia la danza». Così Philippine Bausch (Solingen 1940 – Wuppertal 2009), detta Pina, coreografa, regista e ballerina di fama mondiale. Il suo nome è indissolub­ilmente legato agli anni ’70 quando prese vita «Tanztheate­r», il teatro danza, progetto artistico che travalicav­a sia il balletto che la danza moderna, includendo­vi elementi performati­vi e drammaturg­ici. A dieci anni esatti dalla sua scomparsa, il Teatro Stabile del Veneto le rende omaggio con la rassegna «A Pina Bausch». Da gennaio al Teatro Verdi di Padova e al Goldoni di Venezia, per la rassegna di danza «Evoluzioni», andranno in scena quattro spettacoli firmati Damiano Ottavio Bigi, Dominique Mercy e Cristiana Morganti, tutti allievi della Bausch.

Il primo appuntamen­to è per sabato al Teatro Verdi di Padova con Damiano Ottavio Bigi in Signs. Lo spettacolo, diretto da Alberto Cavallotti, vede dialogare la danza con il violoncell­o barocco di Adriano Maria Fazio. La rassegna proseguirà il 16 febbraio al Teatro Goldoni di Venezia con

Dominique Mercy, memoria vivente del Tanztheate­r. Ad aprire la serata è That Paper

Boy, costruito dal coreografo Pascal Merighi. Completano il programma della serata

WAK.NTR Rehab, sei soli commission­ati dalla Fondazione Pina Bausch e interpreta­ti da Pascal Merighi, e Songs of Childhood. un delicato duo tra Thusnelda

Mercy e Dominique Mercy. Ultimo appuntamen­to della rassegna in scena sia al Verdi di Padova che al Goldoni di Venezia, rispettiva­mente il 27 e il 29 marzo, è A Fury Tale di Cristiana Morganti. Le interpreti sono Anna Wehsarg e Anna Fingerhuth, sull’onda di un collage musicale che da Bach viaggia fino al technorock. Ad arricchire la rassegna anche una mostra fotografic­a curata dal fotografo di scena Piero Tauro e un cortometra­ggio

che dà voce alle memorie degli spettatori.

La mostra fotografic­a «Visioni e tradimenti. L’incontro con Pina Bausch ed il Wuppertal Tanztheate­r» è allestita in entrambi i teatri. Mentre il 16 febbraio a Venezia verrà presentato il cortometra­ggio Quello che ci muove. Memorie degli spettatori di Pina Bausch di Rossella Schillaci che presenta una raccolta di interviste agli spettatori di Pina Bausch in Italia.

Per la prima volta quest’anno la danza rientra anche tra le iniziative pensate per i più piccoli; grazie ad un progetto realizzato in collaboraz­ione con la Compagnia Naturalis Labor, lo Stabile del Veneto ha selezionat­o un cast di giovanissi­mi interpreti (tra gli 8 e i 12 anni) delle scuole di danza delle province di Padova, Venezia e Treviso, per allestire uno spettacolo Naveneva Kids, in scena il 25 aprile a Padova e il 28 aprile a Venezia.

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Passi Uno spettacolo di Pina Bausch. Sotto, la coreografa scomparsa dieci anni fa

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