Corriere di Verona

Bertolino in scena con i Neuroscett­ici tra news e satira

Il comico milanese domani sul palco del teatro Nuovo

- Peluso

Enrico Bertolino ha iniziato da tempo a cimentarsi nell’instant theatre, una forma d’intratteni­mento in cui narrazione, attualità, umorismo, storia, cronaca, politica e satira si incontrano sul palcosceni­co. Ed è proprio questa la formula di «N€uroscettic­i», il suo ultimo show prodotto da Itc2000, che andrà in scena domani alle 21 al Teatro Nuovo, come fuori abbonament­o della rassegna «Divertiamo­ci a teatro». Nella triplice veste di comico, narratore ed esperto di comunicazi­one, Bertolino scandaglie­rà temi di attualità come l’euroscetti­cismo di fronte alla Brexit, inducendo gli spettatori alla riflession­e. «L’instant theatre è un contenitor­e vuoto che, di volta in volta, viene riempito: ho iniziato a sperimenta­rlo e collaudarl­o nel 2016 invitando gli aspiranti sindaci di Milano, Giuseppe Sala e Stefano Parisi, sul palco di “Vota tu! (Che a me vien da ridere)” – spiega l’ artista – continuand­o con “Perché boh – Guida comica allo sfruttamen­to della Costituzio­ne” e in vista delle elezioni politiche del 2018 con “Di male in seggio”. In questo caso affronterò la tendenza (a parole, ma non nei fatti) di voler uscire dall’Europa, dentro e fuori, fuori e dentro, come fossero le porte di un saloon». Novanta minuti per chiarirsi le idee, farsene delle nuove, confondere quelle vecchie e soprattutt­o teatrali, dovrà dimenticar­sene per una sera, perché il cabarettis­ta milanese intavolerà un confronto diretto col pubblico, come da canovaccio scritto a sei mani con i coautori Luca Bottura e Massimo Navone, anche alla regia. All’epilogo della kermesse, la sua celebre “rassegna stampa”, cavallo di battaglia del programma televisivo Glob, in onda sulla Rai dal 2005 al 2014, una rivisitazi­one satirica delle prime pagine dei maggiori quotidiani italiani che potrebbero essere in edicola il giorno successivo.

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 ??  ?? L’incubo «La cosa peggiore per un attore in teatro? Vedere in platea accendersi i telefonini»In scena L’attore Enrico Bertolino in un momento del suo spettacolo. Domani sera sarà al teatro Nuovo di Verona riderne. «Siamo tornati indietro nel tempo, alla preistoria. Siamo passati dal cretaceo e al cretinaceo. E poi non si capisce più nulla: in inverno a Milano ci sono 17 gradi, ma contempora­neamente in Sardegna nevica sui nuraghi». In realtà c’è poco da ridere ed ecco perché la sfida è alta. «La satira è come se fosse lo sfogatoio del vapore in una pentola a pressione. Io non voglio che la gente si alzi arrabbiata, voglio che il pubblico si diverta. La cosa peggiore per un attore in teatro? Vedere in platea accendersi i display e illuminare i volti con luce da zombie. Perché questo significa che, tra il teatro e il telefonino, vince il telefonino». Chi è abituato ad assistere a monologhi
L’incubo «La cosa peggiore per un attore in teatro? Vedere in platea accendersi i telefonini»In scena L’attore Enrico Bertolino in un momento del suo spettacolo. Domani sera sarà al teatro Nuovo di Verona riderne. «Siamo tornati indietro nel tempo, alla preistoria. Siamo passati dal cretaceo e al cretinaceo. E poi non si capisce più nulla: in inverno a Milano ci sono 17 gradi, ma contempora­neamente in Sardegna nevica sui nuraghi». In realtà c’è poco da ridere ed ecco perché la sfida è alta. «La satira è come se fosse lo sfogatoio del vapore in una pentola a pressione. Io non voglio che la gente si alzi arrabbiata, voglio che il pubblico si diverta. La cosa peggiore per un attore in teatro? Vedere in platea accendersi i display e illuminare i volti con luce da zombie. Perché questo significa che, tra il teatro e il telefonino, vince il telefonino». Chi è abituato ad assistere a monologhi

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